NEWS:

La Procura tocca il fondo del Milan: chi gestisce davvero il club?

L'indagine sul passaggio da Elliott a RedBird scuote il club. E il Pif arabo è alle porte

Pubblicato:13-03-2024 10:21
Ultimo aggiornamento:13-03-2024 20:45

bandiere milan berlusconi
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

La Procura di Milano raschia il fondo del Milan. O il fondo che forse controlla il fondo che controlla il club. Una fosca catena di interessi oggetto dell’inchiesta che sta sconquassando la società, alla ricerca di una verità sul passaggio azionario del 2022 dal fondo anglo-statunitense Elliott a RedBird Capital di Gerry Cardinale. Si ipotizza la violazione dell’articolo 32 comma 5 del codice di giustizia sportiva, sull’obbligo delle corrette comunicazioni per il rilascio delle licenze Figc. Il Milan rischia ammende o penalizzazioni.

Mentre la Procura indaga, è scattata la macchina dei comunicati. La società si dice “terza ed estranea all’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente Ad del club”. Per il fondo Elliott “l’accusa è falsa. Dal 21 agosto 2022 Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo sul Milan”. Insomma, l’ipotizzabile muro.

C’è in ballo anche un nodo sportivo a livello europeo. La Uefa vieta le multiproprietà. Ed Elliott all’epoca dei fatti contestati aveva ancora un’influenza dominante sul Lille. Se fossero dimostrate le accuse, il Milan rischierebbe anche un ban dalle coppe europee.


GLI ARABI ALLE PORTE

Dal decreto di perquisizione di ieri nella sede del Milan spunta un altro dettaglio: il fondo sovrano dell’Arabia Saudita Pif è indicato come l’investitore destinato a entrare nella proprietà del club. Al Pif andrebbero “il 41,7% delle quote tramite il riacquisto dell’80% del Vendor Loan per 487,5 milioni di dollari”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it