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Verdini e Zanetti si sfilano: “Non voteremo la fiducia a governo fotocopia”

Il gruppo Ala-Scelta Civica cambia idea e annuncia: "No a fiducia per mantenere status quo"

Pubblicato:12-12-2016 17:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:25

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verdini


ROMA – “In questi giorni abbiamo rappresentato al Presidente della Repubblica e successivamente al Presidente del Consiglio incaricato la nostra disponibilità e il nostro senso di responsabilità: siamo convinti che il Paese abbia bisogno di un governo nella pienezza delle sue funzioni, sufficientemente forte per far fronte alle immediate emergenze economiche ed internazionali legate al ruolo del nostro Paese, e alla imprescindibile necessità di una legge elettorale che, a nostro avviso, non può che essere il frutto del lavoro del Parlamento della Repubblica e che doveva e deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio”. Lo dicono Denis Verdini ed Enrico Zanetti (Ala-Scelta civica).

“Di tutto ciò- aggiungono- non abbiamo avuto dal presidente del Consiglio incaricato alcun riscontro: al contrario apprendiamo la seria possibilità che venga varato un governo ‘fotocopia’, senza alcun approfondimento sulle questioni in campo. Di conseguenza, in coerenza con un’azione che in questi ultimi diciassette mesi ha assicurato al Paese la governabilità e la realizzazione di importanti provvedimenti senza alcuna contropartita, non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi-bis”.


Senza Verdini e Scelta Civica il governo Gentiloni rischia prima ancora di nascere. All’ultimo voto di fiducia a Palazzo Madama, lo scorso 7 dicembre l’esecutivo Renzi ha incassato 173 voti. Di questi decisivi sono stati i voti favorevoli di Ala-Sc, che al Senato conta 18 membri. Con i numeri di quella votazione, ma senza Ala-Sc, che ha appena annunciato di non votare la fiducia a un governo ‘fotocopia’, la maggioranza finirebbe a quota 155, sotto la quota di sopravvivenza. Cio’ non esclude, ovviamente, che sulla fiducia al governo Gentiloni delle prossime ore non possano arrivare altri apporti da gruppi parlamentari che non votavano la fiducia al governo Renzi.

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