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Forum Donne Africane: “Puntare su solidarietà e talenti”

Sabato prossimo, 14 novembre, al via il primo di una serie di incontri online preparatori alla terza edizione del Forum delle donne africane, che si terrà in presenza tra un anno

Pubblicato:12-11-2020 17:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:13

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ROMA – L’integrazione non basta, bisogna creare interazioni: parola del Forum delle donne africane, una rete di associazioni femminili italiane, africane e afroitaliane che dal 2018 collaborano per dare valore alle competenze delle migliaia di ragazze e donne di origine africana residenti in Italia.

“Si parte dall’associazionismo” sottolinea in un’intervista con l’agenzia Dire Bruna Milani, esponente dell’associazione Donne per la difesa della società civile, nata nel 2001 a Torino e tra le realtà che hanno contribuito al lancio del Forum. “Nel 2017 si sentiva parlare tanto di immigrazione così ci siamo domandate se le persone conoscessero davvero l’Africa e le sue culture” ricorda Milani. “Dato il nostro orientamento, è stato naturale approfondire meglio la dimensione femminile in quei Paesi ma anche delle afroitaliane”.

E le “scoperte”, per così dire, sono tante, a partire dal “radicato senso di solidarietà”, come spiega sempre alla Dire Marie-Jeanne Balagizi Sifa, tra le promotrici del Forum e esponente del Collettivo nazionale delle donne africane. “Molte delle donne africane che sono in Italia portano avanti progetti di sviluppo nei Paesi di origine” sottolinea. “Non ricevendo finanziamenti dal governo o altri enti organizzano attività di raccolta fondi come cene o eventi culturali. Ci sono poi i contributi che versano i membri dei gruppi per sostenere quegli interventi che la persona singola realizza nella regione di provenienza. E sono davvero tanti e variegati”.


Ci sono poi le capacità individuali e le competenze professionali, riprende Milani. Convinta che purtroppo la difficoltà con cui l’Italia riconosce i titoli di studio africani, a differenza di altri Stati europei, “impedisce a queste donne di trovare lavoro, obbligandole a impieghi più umili”.Un percorso per spingere le istituzioni a superare questo ostacolo era stato avviato ad autunno scorso, ma poi la pandemia “ha fermato tutto” continua l’attivista. Che in attesa che si torni alla vita normale, insieme alle altre associazioni e col sostegno del Centro piemontese di studi africani ha organizzato per sabato prossimo, 14 novembre, il primo di una serie di incontri online preparatori alla terza edizione del Forum delle donne africane, che si terrà in presenza tra un anno. L’obiettivo è sollecitare idee, proposte e sinergie. Si partirà con i saluti della viceministra agli Affari esteri, Emanuela Del Re, per continuare con personalità che svolgono un ruolo di “ponte” tra Italia e Africa in campo imprenditoriale, sociale, culturale o della salute.

Tra i temi in agenda, Milani cita quello dell‘impatto della pandemia sull’economia femminile ma anche l’ambiente e il ruolo che la diaspora può giocare. “La pandemia ci ha fatto comprendere quanto sia importante” sottolinea l’attivista. “Ci piace dare risalto a quelle attività economiche che sono sostenibili ma anche promuovere comportamenti quotidiani rispettosi. Le donne hanno un grande ruolo e comprendono molto bene il senso della parola ‘sopravvivenza’”.

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