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Incendio di Pomezia, Arpa: “Livello diossine nell’aria oltre 700 volte la soglia di rischio”

Le concentrazioni di PM10 stanno tornando ai valori caratteristici stagionali della qualità dell’aria anche nelle immediate vicinanze dell’incendio

Pubblicato:12-05-2017 13:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:13

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ROMA – La percentuale di concentrazione di diossine e furani nelle immediate vicinanze dell’incendio allo stabilimento Eco X di Pomezia è risultata essere di oltre 700 volte la soglia di rischio per la salute. Secondo i dati di Arpla Lazio il dato è di 77,5 picogrammi per metro cubo a fronte del limite di 0,1 picogrammi per metro cubo indicato dall’Oms.

La concentrazione di benzo(a)pirene registrata da Arpa Lazio è pari a 9 nanogrammi/m3, superiore al valore limite annuale pari a 1 nanogrammo/m3. Le concentrazioni di policlorobifenili (PCB), per i quali non è stabilita una concentrazione di riferimento, con 394 picogrammi sono risultate sensibilmente superiori a quelle rilevate normalmente in aria ambiente.


I dati del 10 maggio, inoltre, confermano che le concentrazioni di PM10 (28 Microgrammi al Km 33 della via Pontina Vecchia) stanno tornando ai valori caratteristici stagionali della qualità dell’aria anche nelle immediate vicinanze dell’incendio. Quanto alle diossine e furani hanno raggiunto livelli così alti “presumibilmente a causa dell’entità e del materiale combusto durante l’incendio”, scrive Arpa Lazio.

A breve verrà trasmesso ad integrazione della presente il relativo rapporto di prova, nel quale le concentrazioni di diossine sono espresse in fentogrammi (1000 fentogramni = 1 picogrammo).    I dati sono relativi a campioni del 5 e 6 maggio prelevati in via Pontina Vecchia km 33,38 nelle immediate vicinanze dell’incendio (100-200 metri).

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