NEWS:

Galassi (Eidos): “Ripensiamo le fiere, l’attuale format va rivisto”

"Tavole rotonde e confronti diretti fra imprenditori sarebbero certamente più utili della semplice carrellata di vetrine e stand del modello attuale"

Pubblicato:12-03-2024 12:07
Ultimo aggiornamento:12-03-2024 12:07
Autore:

Galassi ceo di Eidos
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Le fiere, intese nel senso tradizionale del termine, hanno fatto il loro tempo? Il modello espositivo per il business potrebbe essere sulla soglia di una rivoluzione. Non se ne parla ancora apertamente, ma tra imprenditori e addetti ai lavori comincia a crescere la volontà di superare il modello attuale. Fra i primi, ad accendere la discussione costruttiva è Stefano Galassi, ceo di Eidos, azienda friulana impegnata a livello internazionale nella produzione di bricchettatrici per materiali metallici. “Il format fieristico attuale andrebbe rivisto. Auspico che da semplice esposizione- spiega Galassi- diventi più interattivo fra aziende, anche concorrenti. Tavole rotonde e confronti diretti fra imprenditori sarebbero certamente più utili della semplice carrellata di vetrine e stand del modello attuale“.

La proposta di Galassi, sostenuta anche dalla cfo Michela Cilenti è frutto di decenni di lavoro e di una naturale propensione all’innovazione, propria della storia di Eidos e vincente nel suo settore. Più che un’idea di business, una rivoluzione di mentalità. “Dobbiamo mettere in circolo idee, confrontarci direttamente e attivamente. E’ una sfida, non tutti sono pronti, ma so che siamo in molti a considerare ormai superato il modello fiera”, aggiunge Galassi.

Nel post-pandemia, il mondo delle fiere si è ravvivato cercando di recuperare i due anni perduti. Oggi in Italia – uno dei Paesi più attivi al mondo in questo settore – sono in calendario circa 1.000 eventi espositivi di settore ogni anno. L’Associazione Esposizioni e Fiere italiane (AEFI) comunica che il comparto genera valore per 1,4 miliardi di euro e impiega 203mila operatori, diretti e indiretti. Anche le infrastrutture coinvolte sono notevoli: 4 milioni e 200mila metri quadrati espositivi in ogni regione. La filiera italiana del mercato fieristico è, in breve, la seconda potenza europea, dopo la Germania.


La proposta di Galassi è, dunque, una vera sfida. “Sebbene non sia la principale criticità, occorre considerare i costi di partecipazione: per gli stand di adeguate metrature sono lievitati, tanto da rendere possibile la presenza soprattutto alle medie e grandi aziende. Aumentano, perciò, le Pmi che disertano gli eventi più blasonati, cercando attivamente altre strade per far crescere la clientela. Ma, appunto, non si tratta solo di costi. Sono sempre più ridotte le possibilità di interagire davvero con i clienti- aggiunge Stefano Galassi- in fiere che non stimolano la partecipazione attiva e si ripetono con le stesse modalità ogni anno”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it