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NAPOLI – Una targa personalizzata della città di Napoli è stata consegnata dal sindaco Gaetano Manfredi a Geolier dopo il secondo posto al Festival di Sanremo. Il riconoscimento della città al cantante è stato conferito “in segno di gratitudine e di ammirazione – si legge – per il prestigioso traguardo, per aver rappresentato la città e la sua cultura musicale nella gara canora più prestigiosa del Paese: il festival di Sanremo. Napoli, grande città della musica, sostiene i suoi talenti”. La cerimonia si è tenuta nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino dove una platea di persone, soprattutto rappresentanti delle istituzioni cittadine, ha applaudito Geolier in contrapposizione ai fischi nella quarta serata di Sanremo. All’esterno alcune decine di fan che, all’arrivo dell’artista, hanno intonato “I p’ me, tu p’ te”.
“Sono contento e sono grato del supporto della mia città, non era scontato. È invece è stato esagerato. Le persone si sono sentite veramente in diritto di supportarmi. Alla fine è vero che quando un prodotto esce da Napoli i napoletani ne sono proprietari, io sono proprietà della città di Napoli”, ha detto Geolier dopo aver ricevuto una targa dal sindaco Gaetano Manfredi. “Io sono andato a Sanremo con un obiettivo, quello di portare il dialetto, anzi la lingua napoletana, al Festival e ci sono riuscito. Il resto conta poco”, ha spiegato il musicista, che poi, parlando con i giornalisti, ha voluto chiarire che “Angelina Mango ha meritato di vincere”. “Napoli – ha poi aggiunto – è amore. Se mi impegnerò per il riscatto delle periferie? L’ho sempre fatto“.
“Avevamo il piacere a ringraziarti e a darti un incarico, quello di mandare un messaggio positivo con la tua musica, il tuo linguaggio, la tua capacità di parlare ai tanti giovani, non solo della nostra città e della nostra regione, ma del Paese. I nostri giovani ne hanno bisogno. Noi dobbiamo sempre più combattere violenza, discriminazione e bullismo. Emanuele, parla dei valori positivi della nostra città”, ha detto il sindaco. Manfredi ha sottolineato quanto sia sia stato sbagliato fischiare il cantante dopo la quarta serata del festival. “Non è una questione di Nord, Sud, di giovani o di vecchi. È una questione di rispetto – ha detto -, le persone si rispettano, così come i professionisti. A Sanremo c’è stata una mancanza di rispetto. Però noi siamo una grande città, guardiamo queste cose dall’alto, e non ci facciamo prendere dalle provocazioni, proprio come hai fatto tu, Emanuele, che hai risposto con la tua musica e le tue esibizioni, quelle di un artista nazionale e internazionale, che ha più fan al Nord che al Sud”.
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