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Il Comune di Roma dà l’ok all’ipotesi ampliamento del consultorio di via Silveri

Tanese, direttore della Asl Roma 1: "Il nostro obiettivo resta non ripristinare il servizio, ma ripensarlo"

Pubblicato:12-02-2020 07:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:59

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ROMA – È nella sua fase avanzata la trattativa tra Asl Roma 1 e Comune di Roma per l’ampliamento del consultorio di via Silveri 8, nel quartiere San Pietro-Cavalleggeri a Roma, riaperto il 13 gennaio nella sede della Casa della madre e del bambino ‘G. Elia’ dove si trovava prima dello spostamento delle attività in via Tornabuoni, realizzato per fare spazio al servizio di Tsmree.

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Gli spazi attenzionati sono quelli dell’ex ludoteca che si trovano all’interno dello stesso complesso e la cui gestione è in capo al Municipio XIII, a cui Roma Capitale invierà una nota per favorire la prosecuzione del percorso avviato con la Asl.


“L’azienda i primi di dicembre ha chiesto formalmente a Roma Capitale e al Municipio di utilizzare i locali dell’ex ludoteca, che finora non sono mai stati utilizzati per le nostre attività- spiega il direttore generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese, nel corso di una riunione della Commissione di Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale che si è tenuta stamattina- Abbiamo preso l’impegno di costituire un tavolo con le associazioni per avere il più possibile un approccio comune. Il primo incontro c’è stato il 4 febbraio. Dopo aver riportato le attività in via Silveri, costituito il tavolo, richiesto formalmente gli spazi, il nostro obiettivo resta non ripristinare il servizio, ma ripensarlo“.

Per Tanese “oltre a mantenere il presidio, bisogna organizzare dei percorsi”. Per questo, “stiamo facendo un lavoro formativo con il personale per la riorganizzazione del percorso nascita, che si affianca alle attività di screening del tumore del seno e della cervice uterina e allo sportello antiviolenza, oltre alle attività nelle scuole che ci è stata richiesta. Stiamo anche aumentando il personale- sottolinea- c’è una nuova ostetrica a tempo pieno e delle ore in più del pediatra, più un ginecologo che farà anche le ecografie. L’attività è già più ampia e integrata di prima”.

L’invito del direttore generale è ad assecondare la “vocazione storica per la salute della mamma e del bambino” della Casa ‘G. Elia’, seguendo un “principio di inclusione” e “non separando gli ingressi tra Tsmree e consultorio (come richiesto dal Coordinamento delle assemblee delle donne dei consultori, ndr). Abbiamo fatto una valutazione dell’altra entrata- chiarisce- ma si sono presentate una questione di ordine tecnico sulla sicurezza e una riflessione sul fatto che aumentare il numero di ingressi in una struttura non è necessariamente una cosa positiva”.

Presente in Commissione anche il Laboratorio di quartiere San Pietro-Cavallegeri che, assieme al Coordinamento delle assemblee delle donne dei consultori, è stato protagonista della mobilitazione per la riapertura del consultorio.

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