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VIDEO | A Roma riapre il consultorio di Via Silveri, Tanese incontra l’assemblea delle donne

Presenti all'assemblea, oltre al direttore generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese, il consigliere comunale, Stefano Fassina, e l'assessora alle Politiche Sociali del Municipio XIII, Serena Maria Candigliota

Pubblicato:13-01-2020 14:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:50

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ROMA – Un tavolo congiunto tra Asl Roma 1, Regione Lazio, rappresentanti istituzionali di Comune e Municipio, Coordinamento delle assemblee delle donne dei consultori di Roma e del Lazio e Laboratorio di quartiere San Pietro-Cavallegeri, che condivida un percorso comune per valutare la possibilità di ampliare gli spazi del consultorio di via Silveri e garantire un accesso separato e riservato rispetto ai locali destinati al Tsmree (Tutela Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva). È l’impegno preso dal direttore generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese, al termine dell’incontro che stamattina il Coordinamento delle assemblee delle donne dei consultori ha organizzato in occasione della riapertura del consultorio. Presenti all’assemblea, oltre a Tanese, il consigliere comunale, Stefano Fassina, e l’assessora alle Politiche Sociali del Municipio XIII, Serena Maria Candigliota.

Il consultorio, dopo essere stato trasferito a settembre in via Tornabuoni, è tornato oggi nella sede della Casa della madre e del bambino ‘G. Elia’ in seguito a una mobilitazione che negli scorsi mesi le attiviste hanno portato all’attenzione del tavolo aperto in Regione proprio sul tema. “Il consultorio ricomincia a funzionare da oggi negli spazi necessari- ha annunciato in apertura Donatella Biliotti, direttrice del Distretto 13 della Asl Roma 1- Il personale è lo stesso con gli stessi giorni e orari. Poi vedremo se potremo implementare le attività, considerando che alcune potrebbero essere portate avanti con il Tsmree”, servizio che è stato spostato a settembre negli locali destinati un tempo al consultorio.

E proprio sul tema degli spazi continua la battaglia del Coordinamento, che si dichiara non soddisfatto per una riapertura che “suona come un bluff”, come sottolinea una delle attiviste.


“Abbiamo portato avanti una battaglia e una serie di incontri per chiedere che il consultorio non chiudesse e tornasse qui- continua per il Coordinamento Marita- C’è stato un incontro e alla fine un comunicato chiarissimo per la riapertura di oggi. Arriviamo qui e ci viene detto che c’è lo stesso personale di prima, ma che queste funzioni sono chiuse in quattro stanze, peraltro inadeguate, perché ci risultano non siano quelle precedenti e che mancano cose fondamentali come i lavandini. Per noi riapertura del consultorio significa ridare gli spazi precedentemente occupati, come ci era stato garantito dalla Regione. Quello che vogliamo oggi è che le parole della Regione vengano applicate”.

La scelta degli spazi “è stata fatta in base ai flussi registrati che per questo consultorio erano molto bassi”, spiega Laura Anelli, ginecologa della Asl Roma 1, che annuncia l’intenzione di monitorare da oggi in poi i numeri in ingresso. Dati che per Daniela Santini, ginecologa di via Silveri oggi in pensione, “erano invece in linea con quelli degli altri consultori”.

“Un lavoro ben fatto in un consultorio non è quantificabile”, interviene Rita per il Coordinamento, che chiede di non iniziare il monitoraggio prima del ripristino del numero dei locali richiesto. Altra criticità rilevata dalle attiviste la mancanza di un ingresso separato e riservato rispetto al Tsmree: “Mettere insieme due servizi così diversi come il consultorio e il Tsmree con unico accesso può esporre, ad esempio, una gestante a incontrare bambini che magari vengono qui per fare la riabilitazione, procurando nella donna problemi di ansia- continua Astrid, psicologa del consultorio del Trullo oggi in pensione- Una crudeltà, un’ennesima violenza contro le donne, che deve essere risolto subito. Anche per i ragazzi la riservatezza è fondamentale perché altrimenti non ci vengono”.

“Non sono tenuto a negoziare locali ma a garantire servizi”, risponde Tanese, che ribadisce che lo spostamento del Tsrmee “è stato positivo. Abbiamo riportato qui le attività del consultorio che c’è, funziona ed è inserito in un piano di sviluppo e di miglioramento dei servizi- aggiunge ringraziando le associazioni che si sono battute per la riapertura- C’è la disponibilità a portare avanti un percorso condiviso per trovare altri locali. Ma mi sembra importante chiarire che il vero dato da cui partire non è il numero di stanze messe a disposizione ma i servizi che eroghiamo e la loro qualità. Sono aperto a un lavoro di collaborazione e condivisione”.

Il consultorio sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e tre pomeriggi a settimana (lunedì, martedì e giovedì) dalle 14 alle 16.30 per l’accoglienza.

TANESE (ASL RM1): “MANTENUTO IMPEGNO”

“Oggi abbiamo mantenuto un impegno che abbiamo preso con le associazioni del quartiere, che era quello di ricollocare qui a via Silveri le attività consultoriali che avevamo spostato in altra sede. È chiaro che queste attività verranno garantite in spazi che noi riteniamo assolutamente idonei ma che potranno essere anche ampliati in funzione della domanda”. Così all’agenzia Dire il direttore generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese. 

“Riportare le persone negli stessi spazi di prima non è possibile, perché attualmente c’è anche un altro servizio (Tsmree, ndr) e io ritengo che non siano le associazioni a dover dire quali sono gli spazi da utilizzare- aggiunge Tanese- Abbiamo però dei locali di un’ex ludoteca che potremmo utilizzare se ci venissero messi a disposizione da Roma Capitale. Noi abbiamo formalizzato una richiesta perché i locali sono del Comune, anche il Municipio sta chiedendo una verifica di idoneità tecnica dei locali perché l’attività sanitaria ritiene requisiti specifici. È un percorso positivo di sviluppo di queste attività che stiamo facendo in tutti i consultori. La Asl Roma 1 è impegnata in un nuovo percorso nascite e in una valorizzazione dei consultori, i numeri stanno crescendo. Credo che il clima debba essere più sereno e collaborativo. Abbiamo chiesto alle associazioni di fare insieme questo percorso, quindi anche a distanza di due settimane, di un mese, potremo incontrarci per verificare effettivamente l’andamento di questa offerta. Il nostro obiettivo è dare un servizio alla popolazione, quindi non è diverso da quello delle associazioni”. 

Per quanto riguarda l’accesso separato rispetto al servizio di Tsrmee presente nella stessa sede del consultorio, “questa sede lo consente- conclude il direttore della Asl Roma 1- ed è uno dei motivi per cui abbiamo collocato il consultorio in quelle stanze, perché può consentire un accesso autonomo e riservato”.

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