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Tg Ambiente, edizione dell’11 luglio 2023

Si parla di comuni 'ricicloni', di nuovi invasi per l'acqua e della melagrana 'curativa'

Pubblicato:11-07-2023 13:12
Ultimo aggiornamento:11-07-2023 13:35

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629 COMUNI ‘RIFIUTI FREE’, MAI COSI’ TANTI SINORA

In Italia sempre più Comuni ‘liberi’ dai rifiuti: sono 629 (+39 rispetto alla scorsa edizione). Non si arresta la crescita del Sud Italia con 176 Comuni Rifiuti Free (il 28%, +11 rispetto alla scorsa edizione) ma il primato resta del Nord con 423 (il 67,2%, +32 nuovi Comuni). Il Centro fanalino di coda con 30 Comuni (solo il 4,8% e -2 virtuosi). Tra le regioni a registrare più crescita la Sicilia che raddoppia il numero di Comuni Rifiuti Free (da 9 a 23) e la Sardegna che lo triplica (da 10 a 30). Insomma, siamo “sulla strada giusta ma un traguardo ancora distante”. È questa la fotografia dell’Italia che emerge dalla 30esima edizione di ‘Comuni Ricicloni’, lo storico dossier di Legambiente che fa il punto, premiando i risultati più virtuosi, sull’impegno degli italiani e delle singole comunità nella raccolta differenziata per un corretto smaltimento dei rifiuti. I Comuni Rifiuti Free sono quelli in cui la produzione annuale pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 kg e quello attuale è il numero più alto finora raggiunto nell’ambito dell’iniziativa.

DA ANBI VISIONE DI FUTURO CON TERRITORIO AL CENTRO

“L’Italia è un Paese idrogeologicamente fragile, ma bellissimo; per questo ha bisogno di una costante manutenzione, dalla montagna alle coste, per continuare ad avere, nello scenario climatico futuro e nel contesto competitivo globale, un ruolo da protagonista: sicurezza idrogeologica ed ottimizzazione della gestione idrica sono asset indispensabili per lo sviluppo del Paese”: a ribadirlo è il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi, all’indomani dell’annuale Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue. Forte è stato il richiamo alla necessità di Piano straordinario 2023-2030 per la realizzazione di nuovi invasi sostenibili e multifunzionali, il cosiddetto Piano Laghetti per lo stoccaggio d’acqua da utilizzare nel momento del bisogno: attualmente l’89% dei 300 miliardi di metri cubi annuali di pioggia va perduto in mare. L’obbiettivo è garantire disponibilità idrica non solo per fini irrigui, ma anche per le esigenze potabili e civili, industriali, energetiche, ambientali, turistico-ricreative, antincendio e, se l’individuazione delle aree per i bacini fosse a monte dei centri urbani, anche per la sicurezza idrogeologica. Il Piano, da finanziare con un fondo pluriennale adeguato, dispone attualmente di un pacchetto di 389 progetti, redatti dai Consorzi di bonifica e perlopiù immediatamente cantierabili. In questo quadro Anbi propone 10 iniziative concrete per un Paese idricamente più sicuro.

ITALY 4 CLIMATE, SIAMO IN ANORMALITÀ CLIMATICA PERMANENTE

A livello globale siamo entrati in una fase di “anormalità climatica permanente” che ha già modificato il ciclo dell’acqua aumentando la frequenza e l’intensità di eventi meteoclimatici estremi. L’incidenza della crisi climatica e del riscaldamento globale sta portando effetti devastanti: in vent’anni i ghiacciai alpini in Italia hanno perso in media 25 metri di spessore, oltre 50 miliardi di m3 di ghiaccio. Questi solo alcuni dei temi sollevati dalla 4° Conferenza Nazionale sul Clima promossa da Italy For Climate. La crisi climatica, oltre ai danni provocati dal riscaldamento e dall’aumento medio delle temperature, provoca anche l’aumento dell’intensità e della frequenza di precipitazioni eccezionali, come quello recente dell’Emilia Romagna. In Italia i fenomeni a carattere eccezionale sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni, fino a superare nel 2022 per la prima volta il valore record di 2.000 episodi all’anno: un italiano su cinque risiede in aree potenzialmente allagabili, mentre sono minacciate da pericolosità idraulica medio-alta 6,9 milioni di persone, 1,1 milioni di imprese e 4,9 milioni di edifici. “Siamo oramai entrati in una fase di anormalità climatica permanente che ha già modificato il ciclo dell’acqua, aumentando frequenza e intensità di eventi meteoclimatici estremi”, avverte Andrea Barbabella, Responsabile scientifico di Italy for Climate. L’Italia, al centro dell’hot spot climatico del bacino Mediterraneo, è un Paese più a rischio di altri, con aumento di temperatura di quasi 3 gradi rispetto al periodo pre-industriale, a fronte di una media mondiale di +1,1 gradi. “Come collettività dobbiamo comprendere con urgenza il nesso tra la crisi climatica e i rischi di un ciclo idrico sempre più sotto stress, mettendo in campo interventi straordinari di mitigazione e adattamento”, conclude Barbabella.


ENEA: DALLA MELAGRANA MOLECOLE BENEFICHE PER IL FEGATO

Alcune molecole contenute nella melagrana hanno un potenziale effetto antinfiammatorio sul fegato. Lo ha scoperto una ricerca condotta da Enea pubblicata sulla rivista internazionale Natural Product Research e finanziato dall’azienda italiana di nutraceutica Esserre Pharma. Lo studio ha investigato gli effetti benefici di alcune particolari sostanze presenti in grandi quantità nei chicchi rossi (arilli) ma anche nella buccia e nelle membrane interne della melagrana. “Dalle prime analisi in vitro è emerso che il trattamento a base di estratto di melagrana è in grado di ridurre in modo significativo la risposta infiammatoria in cellule epatiche umane”, spiega Barbara Benassi, responsabile del Laboratorio Enea Salute e Ambiente e coautrice dello studio sperimentale insieme alla collega di laboratorio Maria Pierdomenico e a Costanza Riccioni di Esserre Pharma. Le sostanze attive contenute nel frutto intero sono in grado di inibire la produzione e il rilascio di specifiche molecole coinvolte nella risposta infiammatoria e responsabili del danno al fegato. I frutti del melograno sono una grande fonte di molecole bioattive, come i polifenoli e gli acidi grassi polinsaturi, che svolgono un’azione antinfiammatoria, antidiabetica, antiossidante, antimicrobica e antitumorale per alcune forme di cancro. “Se la maggior parte di questi effetti sono dimostrati e comprovati da sperimentazioni a base di semi e di succhi di frutta fresca, con il nostro studio, invece, puntiamo a valorizzare le molecole presenti anche nella buccia e nelle membrane interne della melagrana e i loro effetti benefici in un ambito ancora poco esplorato quale l’infiammazione epatica” sottolinea Benassi.

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