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VIDEO| Il Sant’Anna di Pisa conferisce il dottorato honoris causa a Cartabia

Al presidente emerito della Corte Costituzionale è stato conferito il dottorato honoris causa in Law. A consegnare il riconoscimento la rettrice della scuola universitaria degli studi superiori Sabina Nuti

Pubblicato:10-12-2020 07:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:43

Marta Cartabia
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PISA – Il Sant’Anna conferisce a Marta Cartabia, presidente emerito della Corte Costituzionale, il dottorato honoris causa in Law. A consegnare il riconoscimento la rettrice della scuola universitaria degli studi superiori Sabina Nuti, in concomitanza con la inaugurazione dell’anno accademico. Alla base del titolo, come spiegato da Gianluigi Palombella, coordinatore del collegio Phd in Law, il brillante apporto di Cartabia da ricercatrice, da studiosa, da docente in ambiti come i diritti fondamentali oltre che la duplice apertura da giudice costituzionale al diritto dell’Unione europea e alla società civile. 

È un onore davvero troppo grande e se siamo qui oggi è grazie ai maestri che ho incontrato”, dice Cartabia intervenendo dall’aula magna del Sant’Anna. “Il tempo della vita universitaria per me è stato essenzialmente il tempo dell’incontro decisivo con dei grandi maestri”. Il suo pensiero va in particolare a Joseph Weiler, rettore dell’istituto europeo universitario di Firenze, al quale viene affidata la laudatio, ma anche al ruolo che gli insegnanti in senso più generale possono avere nel mondo universitario colpito in modo impetuoso dalle trasformazioni legate alla pandemia. “Oggi l’Università- spiega Cartabia- si trova di fronte ad una nuova svolta provocata da un evento tanto imprevisto quanto radicale che riapre domande fondamentali. A richiedere un ripensamento non è soltanto il distanziamento sociale e con esso la didattica a distanza, quanto il senso di insicurezza che la situazione data alimenta nella vita di ciascuno, a livello personale e nella dimensione collettiva. Siamo chiamati a vivere forse a lungo con la precarietà”. Una incertezza che può mortificare ambizioni e demoralizzare ogni slancio. E proprio per questo motivo, avverte, “l’Università più che mai è chiamata all’altissimo compito di far fiorire le singole personalità, sottraendole al rischio di rimanere soffocate nel contesto”. 


Le difficoltà socio-economiche connesse al Covid non sono in realtà l’unica insidia che grava sull’avvenire degli studenti. A fare la differenza in un senso o nell’altro sono i docenti. “Nel nostro tempo- prosegue Cartabia- l’ostacolo non è solo di ordine economico. Sempre più spesso è la mancanza di interesse, di desiderio, un’inspiegabile noia a determinare l’interruzione del percorso degli studi. La presenza di un maestro ha la capacità di riaccendere il desiderio”. Il futuro si gioca in definitiva sulla capacità di alimentare un pensiero critico. “Per questo- conclude- l’università e con essa la scuola deve tornare ad essere la priorità fra tutte le priorità di questo inaspettato presente e deve essere preservata come bene essenziale”.

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