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Ledesma Academy e calcio integrato, un’occasione per tutti

Progetto con 'Integra sport', Nisi: "Esperienza da vivere"

Pubblicato:10-11-2023 18:56
Ultimo aggiornamento:10-11-2023 18:56
Autore:

LEDESMA
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ROMA – Metti insieme la certezza che “una possibilità deve essere data a tutti” e il riconoscimento dello spazio per il calcio dedicato a bambini e a ragazzi diversamente abili. Quello che otterrai sarà il sorriso e la felicità di giovani a cui viene data l’occasione di giocare e divertirsi correndo dietro ad un pallone, stando in compagnia ad amici vecchi e nuovi.

La Ledesma Academy, che si trova in zona Bufalotta, Municipio III a Roma, è una giovane realtà che ha visto la luce grazie a Cristian Ledesma, ex centrocampista di Lecce e Lazio, ed alla sua voglia di lavorare con giovani e giovanissimi “nata quando ancora giocavo”. L’Academy, infatti, ha un settore dedicato alla scuola calcio, uno al calcio femminile, uno all’agonistica. Ma non solo. La Ledesma Academy, infatti, ‘riconosce uno spazio per il calcio dedicato a bambini/ragazzi diversamente abili’.

Per il passo successivo la Ledesma ha individuato un partner per quest’ultima avventura, una scelta fatta “con gioia”, quella dell’Asd Integra Sport 2013 guidata dalla dottoressa Enrica Nisi, psicologa dell’Academy, Presidente Onorario e Fondatrice di integra. Il team è costituito da istruttori Iusm, psicologi, terapisti della neuropsicomotricità, istruttori federali di calcio e basket, educatori e volontari.


Ai bambini, ai ragazzi diversamente abili sono messi a disposizione ‘istruttori preparati per sviluppare al massimo competenze, abilità, potenzialità, farli giocare e divertirsi senza incorrere in emarginazione o in frustrazioni; dedichiamo loro uno spazio all’interno della nostra società sportiva, nell’ottica dell’inclusione, per poter realizzare squadre integrate da far partecipare successivamente ad eventuali eventi o tornei’.

Integra Sport è un progetto di calcio integrato per bambini, per giovani adulti con disabilità intellettive: “L’obiettivo è quello di usare il gioco della palla per motivare bambini a stare in gruppo”, ha raccontato all’agenzia Dire la dottoressa Nisi, sottolineando che questo “progetto di calcio integrato” è effettivamente “un avvicinamento allo sport” e che i bambini che ne fanno parte sono “di fascia elementare prevalentemente e sono nello spettro autistico”.

Spiegando che Integra Sport “nasce prima della pandemia” la dottoressa Nisi ha voluto ringraziare “la tenacia di Cristian e Marta Ledesma”, rispettivamente fondatore e Direttore Generale e Presidente della Ledesma Acamdey “per averci ospitato e per aver fatto loro il progetto che è ripreso l’anno scorso. Quest’anno abbiamo fatte delle giornate di open day, siamo qui con un gruppo piccolo ma fiduciosi che aumenterà. E ora stiamo proponendo questa nostra idea di Calcio integrato e attività ludica, di gioco”.
Integra Sport “nasce nel 2013, prima eravamo una Onlus, oggi siamo una ASD e dal 2013 proponiamo lo sport integrato su Roma e provincia. Abbiamo anche corsi di calcio e basket”.

Importante, in attività come queste, l’esperienza da mettere in campo, come quella maturata dalla dottoressa Nisi, che già nel 2006 aveva preso parte al progetto di calcio integrato della scuola calcio di Francesco Totti: “Un’esperienza maturata nel tempo- ha confermato- Il nostro modo di lavorare è cresciuto, abbiamo ampliato le nostre competenze. Lo sport fa la differenza, per i bambini, i ragazzi e i giovani adulti, con disabilità o senza. Lavoriamo con inclusione e integrazione”. Questi ragazzi “ci danno gioia, energia, ma anche il senso della vita vera. Non hanno filtri, è un’esperienza che ci riporta alle radici dell’autenticità”.

Per questo, e non solo, “consiglio a tutti di venire a vivere questa esperienza con noi”, ha detto spiegando il suo obiettivo pensando al progetto: “Quando ho fondato Integra, l’obiettivo che mi sono posta è stato quello di realizzare un progetto che non sia solo in un’isola felice ma poter lavorare su più presidi, divulgare il calcio inclusivo integrato”. Infatti, ha proseguito, “siamo cresciuti, oggi siamo qui, siamo al circolo Montecitorio, siamo a Monterotondo. Siamo partiti con il basket, abbiamo aumentato gli iscritti, ora abbiamo il minibasket”. Come obiettivo, Integra ha quello di “portare i bambini più pronti, quelli con fragilità, a giocare con un gruppo squadra di bambini normotipici. La possibilità deve essere data a tutti, nel rispetto delle proprie abilità e competenze, non necessariamente un bimbo con disabilità non può far parte di un progetto con bambini normotipici. Tutto va nel rispetto delle caratteristiche, dei tempi, del desiderio di voler far parte di un progetto piuttosto che di un altro”.

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