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La Regione ‘dona’ personale alla Giustizia, Orlando ringrazia

Con il protocollo, la Regione supporterà amministrativamente gli uffici giudiziari assegnando un contingente di 50 dipendenti

Pubblicato:10-11-2016 16:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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fimra_orlando_bonacciniBOLOGNA – Rendere più efficace l’amministrazione della giustizia, dare risposte in tempi più rapidi ai cittadini e, di conseguenza, favorire la crescita sociale e lo sviluppo economico dei territorio. Sono gli obiettivi che hanno portato alla firma, oggi a Roma, nella sede del ministero della Giustizia, del protocollo d’intesa per l’assegnazione temporanea di personale della Regione Emilia-Romagna agli Uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Bologna.

A siglare l’intesa, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, e il procuratore generale della Repubblica di Bologna, Ignazio De Francisci.

“Rendere più veloce ed efficace il funzionamento della giustizia a vantaggio di cittadini e imprese rappresenta un obiettivo prioritario- afferma Bonaccini- e la Regione, d’intesa con il ministero e l’amministrazione giudiziaria, fa la sua parte con convinzione. Nella pubblica amministrazione vi sono esempi di buon funzionamento e grande professionalità e l’impegno comune fra enti può e deve contribuire a rendere più semplice la vita delle persone e delle aziende. L’accordo di oggi va in questa direzione e viene incontro a esigenze di giustizia ed equità, oltre che al bisogno di sempre maggiore competitività del nostro territorio”.


Orlando ha osservato che “le riforme normative e organizzative avviate fino ad oggi sul fronte degli organici della magistratura e del personale amministrativo, compreso il concorso appena varato per il reclutamento di 1.000 unità, hanno bisogno di un certo tempo anche se non troppo lungo per realizzarsi”, quindi ben venga l’intervento della Regione Emilia-Romagna.

Il guardasigilli ringrazia la Regione perché “ci consente di avere un valido sostegno in termini di personale che andrà a lavorare negli uffici giudiziari. Una preziosa collaborazione che ci porterà concretamente e in tempi brevi ad assicurare collaborazione di risorse per accelerare i procedimenti degli uffici della Corte d’Appello”.

Con il protocollo, la Regione supporterà amministrativamente gli uffici giudiziari assegnando un contingente di 50 dipendenti che hanno già dato la propria disponibilità rispondendo a un bando interno. I nominativi saranno comunicati alla Corte d’Appello e alla Procura generale che provvederanno a destinarli negli uffici di rispettiva competenza del proprio distretto, in base al fabbisogno e rispettando i piani di copertura degli organici previsti dal ministero. Il personale regionale sarà impegnato nella realizzazione di progetti, redatti dagli uffici interessati e coordinati dalla Corte d’Appello o dalla Procura generale, per la riduzione dei tempi di trattazione dei procedimenti e non potrà svolgere attività di assistenza al magistrato e all’udienza. Gli uffici giudiziari si occuperanno della formazione e dell’aggiornamento professionale mentre tutte le altre spese resteranno a carico della Regione. L’intesa dura 12 mesi ed è rinnovabile. Le prime assegnazioni potranno partire già da inizio anno.

“La Regione Emilia-Romagna- sottolinea l’assessore regionale al Personale, Emma Petitti- ha tutto l’interesse a favorire il miglior funzionamento, sotto il profilo operativo, dell’attività giurisdizionale per promuovere lo sviluppo sociale ed economico della propria comunità. Ed è per questo che abbiamo lavorato a lungo per raggiungere questo importante traguardo”. Inoltre, conclude l’assessore, “l’attività prestata dai dipendenti regionali negli uffici giudiziari, a partire dalla formazione e dall’aggiornamento, rappresenta per loro un’occasione di arricchimento professionale che sapranno valorizzare una volta rientrati in Regione per concretizzare ancora di più le politiche per la prevenzione della corruzione, per la trasparenza e per favorire il diffondersi della cultura della legalità in ogni settore della pubblica amministrazione”.

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