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Olio tunisino, Fi: “E’ un attentato al made in Italy e alla Sardegna”

CAGLIARI - "Un colpo basso al made in Italy".

Pubblicato:10-03-2016 16:42
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

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olio

CAGLIARI – “Un colpo basso al made in Italy“. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia commenta il via libera del Parlamento europeo all’aumento delle importazioni senza dazi di olio tunisino per i prossimi due anni. “La decisione di prevedere ulteriori 35.000 tonnellate di olio a dazio zero, che si aggiungono ai 56.700 all’anno già previsti, è un vero e proprio attentato ai produttori italiani- spiega Cappellacci- con il rischio che aumentino le frodi, con il mescolamento di oli d’importazione con quelli nazionali, con l’uso distorto di immagini per far apparire italiano ciò che non è, e con danni incalcolabili anche nei confronti dei consumatori”. Una “decisione folle” per l’ex governatore, che sottolinea come nel 2015 l’importazione dell’olio dalla Tunisia sia cresciuta del 481%. “Tutto questo avviene sotto il naso del Governo italiano, che si limita alle solite dichiarazioni di massima attenzione”, e di una Giunta regionale che non ha mosso un dito in difesa dei produttori italiani”.

All’attacco anche Fratelli d’Italia, con il coordinatore regionale Salvatore Deidda, che spiega: “Siamo stati i primi, appena è uscito il provvedimento dalla commissione europea, a lanciare l’allarme e l’appello in difesa dei nostri produttori, chiedendo alla politica regionale sarda, dalla Giunta ai consiglieri sino agli eurodeputati, di schierarsi contro questo provvedimento ingiusto e dannoso. Abbiamo presentato anche mozioni in comuni fortemente olivicoli come Sardara, ma il Centrosinistra le ha bocciate bollandole come demagogiche. Da quando c’è questa Giunta e questa maggioranza, è totalmente assente una politica di rapporti geopolitici che offrano nuovi mercati ai nostri produttori- conclude-. In Europa non siamo rappresentati e si dice sempre signorsì, verso il Governo si dice sempre signorsì, meno male si sono definiti sovranisti…”.


di Andrea Piana, giornalista

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