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“Miozzo chi?” Un uomo libero, esperto di gestione di disastri

Intervento a cura di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico

Pubblicato:09-12-2020 09:42
Ultimo aggiornamento:30-12-2020 08:50
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ROMA – “Verrebbe da chiedersi “Miozzo chi? e invece si tratta di uno degli infettivologi più noti del momento con responsabilità di altissimo valore professionale”. In effetti ha ragione la Senatrice Modena (Sen. Fiammetta Modena (FI): “chi c’è dietro le teorie criminalizzanti di Agostino Miozzo?” | Meridiana Notizie): Miozzo chi? Dal momento che io non sono uno degli infettivologi più noti del paese, anzi non sono affatto un infettivologo e aggiungo che nella mia carriera professionale solo per 4 anni ho fatto il medico, in Africa oltretutto.

Nel resto della mia vita professionale mi sono occupato di gestire disastri globali, intervenire in conflitti, guerre, carestie, epidemie, terremoti e uragani, emergenze estreme in giro per il mondo e in Italia.

Come medico ricordo ancora la differenza tra DNA e RNA ma non mi azzarderei oggi a disquisire sulle differenze del nuovo vaccino della Pfizer o Astrazeneca.
Voglio però chiarire il concetto sul rigore nei controlli e le possibili denunce di cui ho parlato in un’intervista, che è stato poi male interpretato da alcuni media e alcuni politici del nostro paese; ricordando peraltro che il reato di false dichiarazioni ad un pubblico ufficiale è già previsto dal codice penale.


Da molti, troppi, mesi siamo soggetti a quel terribile tsunami che ci ha investito, travolgendo le già precarie strutture del nostro sistema sanitario e non solo, mettendo in ginocchio un’economia fragile e imponendo sacrifici enormi a milioni di cittadini.

Il paese ha reagito a marzo e aprile con una inaspettata capacità e rigore ubbidendo a regole mai viste prima di allora.

L’estate ci ha poi riportati alle nostre abituali attitudini: poco rispetto delle regole e un tentativo di ritorno alla normalità voluto da molti pur consapevoli del fatto che la scienza ci dava allarmi continui che non avrebbero dovuto consentire quel rilassamento che abbiamo troppe volte tollerato un po’ ovunque nel paese.
Ci è costato caro quel periodo di relax, e la ripresa della curva a ottobre ci ha posti di fronte alla nuda verità. L’intero sistema sanitario, non più di qualche regione del Nord Italia, è andato in sofferenza e abbiamo visto il prezzo di trenta, quarantamila contagi al giorno oltre alle 700, 800, 900 vittime che i bollettini delle ore 17 ci propongono con spietata crudeltà. I pronto soccorso allo stremo, persone respinte dagli ospedali non più in grado di assistere un infartuato, un trauma da incidente stradale, una ordinaria emergenza sanitaria.

Il relax estivo non ha oltretutto aiutato a concentrare gli sforzi nella riorganizzazione di quei settori strategici della vita del nostro paese, e oltre alla sanità ne cito uno per tutti: la scuola.

Per cui ci troviamo oggi con milioni di studenti a casa, vittime della nostra miopia e del cinismo di quanti considerano la formazione un aspetto ancillare della vita del paese; quel cinismo che fa dire che inaugurare un nuovo centro commerciale è più importante che riaprire il liceo della zona!

Nel contempo osserviamo il rigoroso rispetto di milioni di cittadini alle pur dure imposizioni di nuove regole e alle rigide disposizioni mirate alla tutela della nostra salute e alla riduzione della maledetta curva.

Milioni di cittadini che silenziosamente hanno adottato e pur con sofferenza compreso le regole in gioco, cittadini ai quali va il rispetto, l’attenzione e la tutela della politica del nostro paese.

A fronte di questi vediamo come sempre quelli che ho definito “i furbetti” prendendo in prestito una definizione a tutti ben nota quando si vollero descrivere episodi di malcostume, che però andavano ad incidere sull’intera categoria dei dipendenti pubblici.

Ed è proprio pensando a questi comportamenti scorretti che sono tornato alle discoteche di questa estate e mi sono venute in mente le prossime giornate natalizie che rischiano di farci vedere lo stesso cinema, i cui effetti sarebbero però devastanti alla ripresa del nuovo anno, in coincidenza, oltretutto, con il picco della stagione influenzale e l’inizio della campagna vaccinale.

Nel principio della massima cautela i tecnici del Comitato Tecnico Scientifico hanno più volte espresso, a chiare lettere, la loro preoccupazione pensando al nuovo periodo natalizio, tradizionalmente dedicato ai ritrovi familiari e amicali, agli spostamenti di massa e a quegli eventi che potrebbero generare un numero incontrollabile di nuovi focolai.

Posso assicurare la Senatrice Modena del fatto che tutti noi abbiamo ben presente la situazione della provincia Italiana e del dramma di molti che saranno costretti a momenti di terribile solitudine.

Come è a tutti noi ben chiaro il prezzo di azzardate e troppo rapide riaperture in nome del business, aperture che, pur comprensibili sul piano dell’emergenza sociale ed economica, rischiano di creare danni catastrofici all’intero sistema e alla capacità del paese di riprendersi, proprio oggi che ci stiamo confrontando con la più grande campagna sanitaria di emergenza della nostra storia: la vaccinazione di massa.

Posso infine garantire che nessuno dal mondo della politica mi ha suggerito idee o altro. Per mia fortuna sono ancora un uomo libero, oltretutto ormai in pensione per cui libero anche da vincoli di carriera che potrebbero giustificare comportamenti coerenti alla politica e non al libero pensiero della mia “scienza e coscienza”.

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