NEWS:

Il guru Hiroshi Ishiguro: “Con robot e AI l’uomo va verso l’immortalità”

"Grazie all'evoluzione tecnologica supereremo i limiti della vita, rimpiazzando i cervelli con dei computer", dice il professore

Pubblicato:09-10-2023 14:45
Ultimo aggiornamento:09-10-2023 14:51
Autore:

Hiroshi Ishiguro e l'umanoide da lui creato
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

MILANO – Robotica e intelligenza artificiale rappresentano per il genere umano “l’alba di una nuova era” che, grazie all’utilizzo degli Avatar, potrà essere “libera da ogni tipo di discriminazione” e, in futuro, “raggiungere l’immortalità”. Parola di Hiroshi Ishiguro, la personalità più influente nell’ambito della robotica a livello internazionale, che, questa mattina, ha tenuto una lectio magistralis nel campus dell’Università Cattolica di Milano. Il professor Ishiguro, primo scienziato ad aver creato un suo clone robotico, è stato invitato dagli psicologi dell’unità di ricerca sulla Teoria della mente, con cui da tempo collabora, ed ha risposto a quesiti specifici posti dalle dodici facoltà della Cattolica rispetto all’interazione di uomini e robot nei diversi settori disciplinari.

Centrale, nella teoria di Ishiguro, è la stessa natura dell’uomo, definito come un “animale che si è evoluto grazie all’ausilio della tecnologia”. Passando in rassegna le innovazioni tecnologiche che hanno consentito questa evoluzione, dall’agricoltura in avanti, Ishiguro sottolinea poi il ritmo senza precedenti delle innovazioni tecnologiche degli ultimi due secoli. Quella in cui viviamo è quindi, per il professor Ishiguro, una fase di profondi e rapidi cambiamenti, che lo scienziato giapponese non esita a paragonare “all’esplosione del Cambriano“, ovvero quel momento in cui, circa 541 milioni di anni fa, la vita multicellulare comparve e si diversificò in un arco di tempo relativamente stretto.

Il paragone potrebbe sembrare esagerato, ma Ishiguro non ha dubbi: “i corpi biologici non sono più una pre-condizione per l’esistenza umana. Grazie all’evoluzione tecnologica supereremo i limiti della vita, rimpiazzando i cervelli con dei computer. E presto saremo in grado di raggiungere l’immortalità, scopo finale dell’evoluzione umana, rimpiazzando pelle e ossa con materiali inorganici”. Insomma, un vero e proprio cambio di epoca, con l’avvento di quella che Ishiguro definisce l’era degli “inorganic humans”.


Un sogno fantascientifico, forse, ma Ishiguro è convinto che la rivoluzione sia ormai imminente. Già nel 2050, sostiene infatti lo scienziato, “grazie all’utilizzo degli avatar, tutti, incluse le persone disabili, saranno in grado di fare qualsiasi lavoro, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento“. Ma non solo: “Gli umani hanno dei corpi e discriminano gli altri esseri umani basandosi sui corpi. Gli avatar libereranno l’umanità dai limiti dei corpi e creeranno una società di diversità e inclusione”.

La fiducia di Ishiguro non vacilla neanche davanti alle paure che rischiano di frenare questi progressi tecnologici, come avvenuto nel caso di Chat GPT. Lo scienziato giapponese, infatti, resta convinto che “gli Avatar non arriveranno a provare sentimenti, ma possono solo apprendere le reazioni umane e copiarle” e che, per superare le paure legate alla perdita di posti di lavoro, basti puntare “sull’educazione” per diffondere “la cultura giapponese, che ritiene che in tutti gli oggetti, quindi anche gli Avatar, abbiano un’anima“.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it