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Filippo Nani: “Ecco perché mi candido alla presidenza di Ferpi”

lI prossimo 2 luglio a Roma la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana rinnoverà i vertici

Pubblicato:09-06-2022 21:32
Ultimo aggiornamento:09-06-2022 21:32

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ROMA –  “Dall’evento InspiringPr, unico per gli addetti ai lavoratori della comunicazione, nasce la mia candidatura per la presidenza di Ferpi che il prossimo 2 luglio a Roma rinnoverà i vertici. Questa candidatura è frutto di un lavoro corale che ha portato alla nascita del manifesto ‘la Ferpi di domani’ con il quale intendiamo rilanciare l’associazione e riscoprire l’orgoglio di appartenere a una federazione che ha 50 anni di vita”. Lo ha detto durante un’intervista con il direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone, il candidato alla presidenza di Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) e attuale delegato Ferpi Triveneto, Filippo Nani.

“La pandemia- ha aggiunto Nani- ci ha insegnato che i confini non esistono più. Ci siamo resi conto anche con le altre delegazioni d’Italia che si sono creati dei legami molto forti proprio in virtù del fatto che l’utilizzo degli strumenti tecnologici ci permette di abbattere le barriere, quindi l’essere legato a un territorio non è corretto come definizione“.

Parola d’ordine del candidato alla presidenza Ferpi, ‘la gentilezza’: “È sempre tempo per la gentilezza specie in questi tempi difficili. Allo scontro possiamo contrapporre la cortesia, il rispetto, l’ascolto e la collaborazione. La gentilezza è il nostro modo di concepire la vita, ed è la precondizione per le relazioni pubbliche”. Ferpi, ha sottolineato Nani, “non è solo comunicazione pubblica ma comunicazione aziendale. Una caratteristica di Ferpi è che rappresenta una molteplicità di figure, tra chi lavora nella pubblica amministrazione e chi lavora in piccole o grandi aziende. Secondo l’ultimo rapporto della Global Alliance, ci viene ricordato che la chiave del successo delle organizzazioni è la capacità di guadagnare fiducia e rispetto dei suoi stakeholders”.


A questo proposito, “credo che per i relatori pubblici questo sia un tempo di grandi opportunità, possiamo esercitare un ruolo di leadership nel rendere queste organizzazioni più fedeli al loro scopo, allineando le loro parole ai fatti concreti”

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