
ROMA – “La quota di bambini i cui genitori sono contrari ai vaccini e quindi, secondo le nostre proiezioni, non si vaccineranno è tra gli 80.000 e i 100.000 in Italia“. Lo fa sapere alla Dire Fausto Francia, presidente della SItI – Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, alla vigilia della scadenza del termine per la presentazione dei certificati vaccinali alle scuole.
“Ogni anno nascono 500 mila bambini- continua Francia- e da 0 a 16 anni ci sono 8 milioni di minori. I genitori refrattari alle vaccinazioni sono circa l’1%, quindi ipotizziamo che l’1% di 8 milioni si attesti tra gli 80 mila e i 100 mila bambini che non si vaccineranno per scelta. Gli altri si vaccineranno”.
Le proiezioni della SIti sono positive e fanno sapere che “l’adesione vaccinale è stata buona. Abbiamo i dati di Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Umbria, e della Città metropolitana di Milano. Regioni che assieme totalizzano circa 10 milioni di abitanti- sottolinea il presidente- ed è emerso un aumento delle coperture nell’esavalente del 2,5%, superando la soglia del 95% che interessava il ministero”.
Prosegue quindi Francia: “Nella vaccinazione che ha originato l’obbligatorietà – ovvero antimorbillo, antivaricella, antirosolia e antiparotite – l’aumento di copertura ha superato il 6%, ma partivamo da dati molto più bassi, e ha raggiunto il 93,6% della copertura”. Piuttosto che regioni, Francia parla di “aree del Paese più refrattarie di altre. In Emilia Romagna- ricorda- abbiamo coperture molto alte, eppure l’area di Rimini ha coperture più basse del 7-8% rispetto al resto della regione. E’ una enclave dove i ‘no vax’ hanno avuto tutta una serie di seguaci”.
Invece “un’altra regione dove c’è allarme ‘coperture basse’ è il Trentino Alto Adige, con aree di mancata adesione alla vaccinazione”. In conclusione, “sebbene ci siano regioni più virtuose e regioni meno virtuose- termina Francia- stanno in ogni caso recuperando tutte”.

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