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Arriva la sospensione per lo studente di Modena, “Subito al Tar”

Il legale: "Damiano si è espresso in qualità di rappresentante degli studenti, aveva il diritto-dovere di farlo, l'ha fatto e nulla gli può essere rimproverato"

Pubblicato:09-02-2024 10:23
Ultimo aggiornamento:09-02-2024 16:16

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MODENA – È arrivata la notifica della sospensione a Damiano Cassanelli, lo studente 18enne dell’istituto Barozzi di Modena sanzionato per un’intervista critica, sui problemi della scuola, alla stampa locale. Ieri mattina è stato comunicato il provvedimento, con la sospensione di 12 giorni, e ora Damiano può fare a tutti gli effetti ricorso. “Presenteremo ricorso al Tar per ottenere l’annullamento del provvedimento di sospensione”, annuncia oggi l’avvocato Stefano Cavazzuti, che difende il ragazzo. Continua Cavazzuti: “Dalla lettura dello stesso si evince che a motivarlo siano state alcune frasi tratte da una intervista video che Damiano avrebbe reso alla stampa durante la manifestazione del 28 novembre 2023, ritenute dal Consiglio dell’Istituto Barozzi di rilevante contenuto diffamatorio- nota il legale- per l’istituzione scolastica e per gli operatori scolastici coinvolti”.

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Tuttavia, l’avvocato di Damiano tiene il punto: “Per comprendere di che cosa si stia parlando non ci si può limitare alla lettura di alcune frasi estrapolate dall’intervista, ma è necessario vedere il video nella sua interezza. L’immagine della scuola che ne esce- assicura Cavazzuti- è assolutamente positiva. Nel corso dell’intervista si coglie l’amore di Damiano per la sua scuola, il desiderio di renderla migliore attraverso il dialogo e il confronto, con discorsi, con riunioni e in modo assolutamente pacifico”. Insomma, “dal provvedimento di sospensione disciplinare emerge invece una scuola ove la necessaria autorevolezza si confonde con un autoritarismo sintetico e sbrigativo”, è la posizione della ‘difesa’.


Insiste Cavazzuti: “L’autoritarismo viene preferito all’ascolto e al confronto da sempre insegnati agli studenti come principi cardine della scuola. Quale scopo educativo- si chiede il legale- si intende perseguire privando i ragazzi delle bevande, del distributore per l’acqua e delle gite scolastiche?“. Dunque, conclude Cavazzuti: “Ribadisco, Damiano si è espresso in qualità di rappresentante degli studenti, aveva il diritto-dovere di farlo, l’ha fatto e nulla gli può essere rimproverato”.

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