NEWS:

Cognome madre, Casellati: “Riflettere sull’urgenza di un intervento legislativo”

Teso ad eliminare ogni forma di disparita' tra coniugi e genitori

Pubblicato:08-11-2021 16:11
Ultimo aggiornamento:08-11-2021 16:12
Autore:

casellati_presidente_senato
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “È con spirito di forte attenzione che invio il mio saluto a questo prestigioso convegno nel quinto anniversario della sentenza 286/2016 con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle disposizioni che impediscono ai genitori, di comune accordo, di trasmettere ai figli anche il cognome della madre. Impegni istituzionali non mi consentono di partecipare ai vostri lavori, ma desidero esprimere il mio personale apprezzamento alla presidente Rosanna Oliva de Conciliis e all’Associazione ‘Rete per la parità’ per l’impegno e l’attenzione dedicati all’organizzazione di questo importante momento di confronto e approfondimento”. Così la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nella sua missiva di saluto al convegno nel quinto anniversario della sentenza con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle disposizioni che impediscono ai genitori di trasmettere ai figli anche il cognome della madre.

“Un’opportunità- sottolinea Casellati- per tornare a riflettere, anche alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e della recente ordinanza 18/2021 della Consulta, sull’urgenza di un intervento legislativo teso ad eliminare ogni forma di disparità tra coniugi e genitori a partire dal diritto di affidare ai propri figli, attraverso il cognome, una parte della propria storia e della propria identità personale. Un obiettivo di uguaglianza e civiltà che ritengo debba essere raggiunto con il concorso di tutte le forze parlamentari”. E continua: “Proprio per questo mi sono fatta promotrice di una forte opera di dialogo tra i Gruppi del Senato che si è tradotta nella costituzione di un tavolo di lavoro coordinato dalla Senatrice Fedeli con il compito di contemperare le istanze di tutti in un testo in materia di doppio cognome che auspico il Parlamento possa tradurre in legge prima della fine della legislatura. Sarebbe questo un altro importante passo avanti nel non facile percorso di una reale parità tra donne e uomini: un cammino comune- conclude la Presidente del Senato- che non ha colore politico, verso la costruzione di un Paese sempre più moderno e sempre più attento al rispetto e alla tutela dei diritti e della dignità di ogni individuo”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it