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L’OFI Lazio porta la fisioterapia in Regione per celebrare la giornata mondiale

L'incontro è stato l'occasione per confrontarsi e riflettere sulle mutate esigenze di organizzazione dell'assistenza sanitaria

Pubblicato:08-09-2023 18:53
Ultimo aggiornamento:08-09-2023 19:04

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ROMA – ‘La Fisioterapia in tutti i luoghi di vita’ è il tema di quest’anno della Giornata Mondiale della Fisioterapia, celebrata l’8 settembre. ‘I Fisioterapisti vicino alle persone’ è la vision dell’Ordine dei Fisioterapisti (OFI) del Lazio, che per l’occasione ha organizzato un momento di confronto rivolto alle istituzioni e ospitato presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio.
Aperto da un video realizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti, l’incontro, dal titolo ‘OFI LAZIO – Ordine Fisioterapisti in Regione Lazio’, è stato l’occasione per confrontarsi e riflettere sulle mutate esigenze di organizzazione dell’assistenza sanitaria e predisporre le strategie più efficaci per affrontare le sfide future.

Numerosi gli argomenti su cui si sono soffermati i partecipanti: dal valore strategico della Fisioterapia nei territori e comunità alla necessità di regolamentare il tema delle palestre della salute nella regione Lazio, dal supporto strategico della formazione universitaria e della ricerca per lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi al valore della professione all’interno della sanità accreditata, punto cardine e di snodo della Fisioterapia di prossimità.

‘Sono molto felice di poter ospitare il primo grande evento ufficiale dell’Ordine del Lazio all’interno della nostra Sala Mechelli- ha affermato il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma– sono fermamente convinto che in una società dove continua ad aumentare l’età media di vita delle persone ci sia sempre più bisogno dei ‘tagliandi’. E penso che in questi ‘tagliandi’ il lavoro dei fisioterapisti sia fondamentale’.
‘Troppo spesso- ha proseguito rivolto ai presenti in una sala gremita- la vostra figura si abbina a un post intervento, quindi una cura. Invece il vostro ruolo deve essere utilizzato esattamente al contrario: non come cura ma come prevenzione, perché spesso grazie al vostro aiuto si evita di fare interventi e di far degenerare alcune patologie che poi portano a complicazioni nelle attività di tutti i giorni‘.
‘Ritengo- ha inoltre affermato Aurigemma- che il nostro lavoro, mio e dell’assessore Maselli, debba essere volto ad affiancare le vostre attività, affinché possano entrare non solo nelle Rsa o nei centri di assistenza, ma possano essere tangibili nei confronti dei cittadini’.
‘So che in alcune regioni si è partiti con le palestre della salute- ha inoltre ricordato il presidente del Consiglio regionale del Lazio- e noi, insieme all’assessore Maselli, vorremmo cominciare in via sperimentale a percorrere questa strada. Si potrebbe iniziare partendo dal territorio della Asl Roma 6’.
‘Come amministrazione regionale, e penso di rappresentare l’intento di tutti i consiglieri presenti oggi, a prescindere dai colori politici- ha concluso Antonello Aurigemma- pensiamo che insieme a voi si possa svolgere un lavoro fattivo e concreto. Mi auguro che il prossimo incontro possa svolgersi in una delle palestre della Salute per poterle inaugurare insieme’.


A prendere la parola è stato poi proprio l’assessore ai Servizi Sociali, Disabilità, Terzo settore, Servizi alla persona della regione Lazio, Massimiliano Maselli. ‘Oggi- ha detto- volevo essere qui con voi perché conosco il ruolo importante che voi fisioterapisti esercitate ogni giorno. Credo che il tema centrale di questa giornata sia soprattutto quello del fisioterapista di comunità. Tutti stiamo aumentando un grado di consapevolezza dell’importanza dell’assistenza socio-sanitaria territoriale’.
‘È fondamentale- ha continuato- la presa in carico di ogni utente, in particolar modo in Italia, Paese secondo al mondo per anzianità dopo il Giappone. Immaginiamo proprio quanto sia importante la presa in carico, l’assistenza domiciliare e territoriale e quanto sia comunque importante assistere tutte le persone che ne hanno bisogno, da chi è più in là con l’età ai disabili’.
‘Il grande problema della sanità laziale, un problema anche nazionale, ovvero il congestionamento dei Pronto soccorso- ha inoltre tenuto a sottolineare- deriva principalmente da un’alta percentuale di inappropriatezza dei ricoveri ospedalieri’.
‘Tanto è vero, se noi facciamo dei raffronti con la Germania, che l’Italia ha una spesa ospedaliera esplosiva. Ecco, dunque, che il ruolo dei fisioterapisti è fondamentale. La sfida centrale della Giunta Rocca- ha concluso Massimiliano Maselli- è quella dell’integrazione socio-sanitaria. Mi auguro che a breve si arrivi a un unico assessorato, perché non ha senso tenere la sanità da una parte e il sociale dall’altra’.

A portare i saluti istituzionali anche il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti, Piero Ferrante, che si è detto ‘assolutamente d’accordo con il presidente Aurigemma: la nostra professione di fisioterapista ha anche un importante ruolo nella prevenzione. È nel nostro profilo, nel nostro ‘core’ e tutti sappiamo quanto una prevenzione verso quelle categorie fragili che vengono interessate dal rapporto con il fisioterapista sia poi propedeutica al mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico, che è poi la salute’.
‘Questo 8 settembre, al di là del fatto che festeggiamo un anno dalla firma del nostro decreto di istituzione- ha ricordato- siamo presenti territorialmente e vogliamo essere d’aiuto al Sistema salute italiano. I fisioterapisti vogliono recitare il ruolo che gli compete, di pilastro indispensabile del Servizio sanitario nazionale. Noi ci siamo, siamo al servizio dei cittadini e delle associazioni, al fianco della politica e delle famiglie. Oggi il nostro territorio afferma con ancora più forza che il cittadino ha bisogno di fisioterapia’.

Il numero uno della Fnofi ha infine lanciato un allarme: ‘Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, in Europa c’è circa il 42% dei cittadini che ha bisogno di un intervento fisioterapico o riabilitativo. Una percentuale che in Italia arriva fino al 45%: parliamo di 30 milioni di cittadini’.

Estremamente soddisfatta la presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti (OFI) del Lazio, Annamaria Servadio. ‘Abbiamo scelto di celebrare questa Giornata mondiale della Fisioterapia con tre eventi. Abbiamo iniziato giovedì 7 settembre dalle istituzioni universitarie partendo dalla formazione, perché la formazione dei nostri professionisti non si può derogare ad altri enti e nasce nelle università, cuore pulsante della nostra professione. Il confronto arriva oggi alle istituzioni politiche: grazie, dunque, alla presidenza del Consiglio regionale, che ha aperto le proprie porte a un Ordine nuovo, neonato ma che ha una storia antica. E noi siamo accanto alle persone ogni giorno, insieme a tutte le professioni sanitarie, dai medici, agli infermieri, le professioni tecniche, i farmacisti e gli psicologici. Quello di oggi è un momento di confronto, un momento per creare una rete’.

La presidente di OFI Lazio si è poi soffermata sul tema ‘fisioterapia di iniziativa’, spiegando che ‘il nostro Ordine è il più grande in Italia, può contare su 10mila professionisti, un numero destinato ad aumentare. La nostra regione ha cinque atenei prestigiosi, tra cui La Sapienza, il più prestigioso d’Italia e d’Europa, atenei che formano una parte cospicua dei professionisti del nostro Paese. Ecco perché il Lazio è davvero una regione importante. L’OFI Lazio è rappresentato maggiormente da donne e l’età media dei nostri professionisti è di 44 anni’.
‘Invitare oggi tutti i Direttori generali delle aziende del Lazio- ha poi dichiarato- ha un preciso significato: la nostra sfida è infatti anche su quei territori dove c’è un effettivo problema di accesso alle cure riabilitative e la nostra attenzione è rivolta a tutti i cittadini della regione, con proposte trasversali da applicare in tutti i territori’.
‘Dal rapporto dell’Oms Europa- ha poi ricordato la presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio- emerge che in Italia il 44% dei pazienti ha necessità di cure riabilitative, perché ha almeno una condizione di disabilità ma il documento ci dice soprattutto che la necessità di cure è prettamente fisioterapica, perché si concentra sui disordini dell’apparato muscolo-scheletrico, sui disordini di malattie degenerative e neurologiche e sui disordini di tipo sensoriale’.
‘La pandemia- ha inoltre ricordato Servadio- ha messo in luce l’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e il cambiamento del quadro epidemiologico, ma sappiamo che nel 2030 avremo cinque milioni di persone non autosufficienti, persone delle quali tutti noi dovremo prenderci carico’.
‘Se davvero in Italia vogliamo risparmiare- ha dichiarato ancora la presidente di OFI Lazio- dobbiamo investire nella prevenzione. I fisioterapisti hanno nel proprio profilo professionale la prevenzione, se ne occupano da sempre. La fisioterapia non è una ‘restitutio ad integrum’, noi non risolviamo i problemi in assoluto, il concetto di salute convive con quelli di malattia e disabilità. Per questo la fisioterapia può essere lo strumento di cura attraverso cui poter innovare il modello di riabilitazione della nostra regione, che per noi è obsoleto’.
Dalle istituzioni alla piazza, dalla politica ai cittadini. ‘Prossimità- ha concluso Servadio- vuol dire essere vicini alle persone. Ecco perché una delegazione del Direttivo di OFI Lazio è oggi presente in piazza del Popolo, la più bella e rappresentativa di Roma, per dare informazioni ai cittadini all’interno di un gazebo: stiamo facendo informazione ed educazione sanitaria. Inoltre oggi, lo avete visto con le magliette che vi sono state date, lanciamo la campagna ‘Fisioterapista in Ordine’ contro l’abusivismo in questa regione, perché purtroppo la nostra professione è esercitata abusivamente da altri professionisti che, però, non hanno le competenze. In piazza del Popolo diamo informazioni ai cittadini su come cercare il proprio professionista e sapere se la persona alla quale si stanno affidando sia effettivamente competente, ovvero abbia il diritto di esercitare questa professione. Tutto questo nell’interesse esclusivo della collettività e per la tutela della salute dei cittadini’.

Alla prima parte dell’evento istituzionale hanno preso parte anche il Direttore Generale della Asl Roma 2, Giorgio Casati, il Direttore Generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga, il Direttore Generale IFO, Marina Cerimele, il Commissario straordinario della Asl Roma 6, Francesco Marchitelli, il Direttore generale del Policlinico Umberto 1, Fabrizio D’Alba e il Direttore amministrativo della ASL di Rieti Anna Petti.
A conclusione si è svolta una Tavola Rotonda, moderata dal Direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone. La seconda parte dell’evento in Sala Mechelli ha visto intervenire la presidente della commissione Sanità e Politiche sociali del Lazio, Alessia Savo. ‘Sono onorata di partecipare a questa iniziativa- ha esordito- nel giorno che simboleggia un anno dell’Ordine dei fisioterapisti e per me essere qui oggi era davvero fondamentale, perché porto la sensibilità della regione Lazio verso una visione che ho avuto modo di apprendere anche attraverso ripetuti e interessantissimi colloqui con il presidente Piero Ferrante e con la presidente Annamaria Servadio’.

‘Ritengo che oggi- ha continuato- il ruolo del fisioterapista sia di fondamentale è cruciale importanza. D’altronde, la mia commissione e la regione Lazio oggi si trovano a mettere in particolare evidenza un tema fondamentale, quello della fragilità. Dopo qualche anno di pandemia, forse ci siamo tutti accorti che la fragilità non è una condizione che appartiene a qualcuno ma che appartiene a tutti noi. La diversa abilità è una condizione che non necessariamente va associata all’essere un qualcosa di permanente, ma la disabilità è parte della vita di tutti noi. E se parliamo della vita di tutti i giorni di tutti noi e delle sue dinamiche- ha precisato Savo- il ruolo del fisioterapista deve essere presente nella nostra vita quotidiana, proprio perché oggi non si parla più solo di salute ma di benessere. Un benessere che auspichiamo per tutte le fasce d’età’.

‘Il fisioterapista- ha concluso la presidente della commissione Sanità e Politiche sociali del Lazio- diventa fondamentale anche nei progetti della regione Lazio quando si parla di assistenza domiciliare, compresa la sua evoluzione, da sanitaria a socio-sanitaria. E il ruolo del fisioterapista non è solo sanitario: se parliamo di prevenzione il suo diventa anche un intervento di carattere sociale e va a integrarsi perfettamente con quella progettualità che deve appartenerci e che deve far parte degli obiettivi dell’attuale regione Lazio da qui al prossimo futuro’.

Durante i lavori ha poi preso la parola il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi: ‘Non ritengo si debba cambiare tutto, perché ogni volta che questo avviene significa dover ricominciare da capo, perdendo le esperienze e tutto quello che funziona. Bisogna, però, mettere a sistema quello che c’è. E quello che abbiamo sono tante professioni sanitarie che, indipendentemente da quando sono stati creati gli Ordini, hanno sempre lavorato l’una a fianco dell’altra. Dobbiamo farle lavorare insieme e far partire una cultura che fino a oggi non abbiamo mai avuto, quella dell’equipe. Ognuno di noi, infatti, a compartimenti stagni si è fatto il proprio percorso e conosce le proprie competenze, che dobbiamo però mettere a sistema. Questa è la novità: le Case della comunità, il Dm77 e altro dicono che è necessario fare qualcosa affinché si lavori insieme sul territorio e negli ospedali’.
‘In ospedale- ha continuato- è già stato fatto un passo avanti perché c’è una equipe professionale che, invece, sul territorio è ancora da creare. È fondamentale che il paziente che rimane all’interno dell’ospedale dopo un intervento abbia il supporto del fisioterapista. Ma il paziente deve poter contare sul fisioterapista professionista anche tra le mura domestiche, un fatto che deve essere messo a regime’.
‘La nostra mission- ha concluso Magi- è quella di tutelare la salute dei cittadini. È fondamentale, ripeto, mettere a sistema tutti i professionisti della salute, farli lavorare insieme e in equipe, formando i nostri professionisti a lavorare con gli altri’.

Nel corso della Tavola Rotonda sono inoltre intervenuti il vicepresidente di Opi Roma, Carlo Turci, il vicepresidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, Giuseppe Guaglianone, il coordinatore AIFI Lazio, Stefania Simigliani, il presidente dell’Ordine Tsrm-Pstrp di Roma, Andrea Lenza, il presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, Federico Conte, ed Elio Rosati del coordinamento Cittadinanza Attiva Lazio.

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