A Roma il Colosso di Costantino ricostruito in scala 1:1 e ospitato nel giardino di Villa Caffarelli, in Campidoglio. Con i suoi 13 metri circa di altezza, la statua risalente al IV secolo dopo Cristo è uno degli esempi più significativi della scultura romana tardo-antica. Dell’intera opera, riscoperta nel XV secolo presso la Basilica di Massenzio, oggi rimangono solo pochi monumentali frammenti marmorei, ospitati ai Musei Capitolini. Ogni frammento è stato modellato in 3D e posizionato sul corpo digitale della statua, ipotizzando che il Colosso fosse seduto e che fosse realizzato come acrolito, ovvero con le parti nude in marmo bianco e il panneggio in metallo o in stucco dorato. La ricostruzione è il risultato della collaborazione tra Sovrintendenza capitolina, Fondazione Prada e Factum Foundation for Digital Technology in Preservation.
Dal 23 marzo al 21 luglio 2024 le sale espositive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara accoglieranno per la prima volta le opere di Escher, artista geniale e visionario, da sempre amato dai matematici e riscoperto dal grande pubblico in tempi relativamente recenti. Nelle creazioni del grande maestro olandese, che ha vissuto in Italia fra le due guerre, confluiscono innumerevoli temi e suggestioni: dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica. Le sue inconfondibili opere, che hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità, sono una sfida alla percezione e rappresentano un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi.
Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino è il protagonista della ricchissima esposizione che i Musei Reali di Torino presentano nelle Sale Chiablese dal 23 marzo al 28 luglio. Al centro dell’esposizione, prodotta da CoopCulture, è il mestiere del pittore nel Seicento esemplificato sulla figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca. A partire dal nucleo di dipinti e disegni appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale, oltre cento opere del maestro emiliano e di artisti coevi come i Carracci, Guido Reni e Domenichino – provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni – daranno vita a un grande affresco del sistema dell’arte del tempo, guidati dal talento di quel “mostro di natura e miracolo da far stupir” che fu Guercino, secondo la definizione che ne diede Ludovico Carracci, impressionato dal suo talento.
Autoritratti su carta di grandi artisti del Cinquecento e del Seicento, come Fra Bartolomeo, Pontormo, Luca Giordano, ma anche Hans Holbein il Giovane, Rembrandt e tanti altri maestri. Sono loro alcuni dei volti che si potranno ammirare a Firenze fino al 28 aprile nelle due Sale con gli affreschi di Luigi Ademollo al primo piano degli Uffizi, naturale estensione e completamento espositivo dell’allestimento degli autoritratti pittorici della Galleria. Si tratta di una selezione di 41 opere cartacee che a causa della loro fragilità molto raramente vengono mostrate al pubblico. La prossima tappa nell’esposizione degli autoritratti su carta nelle sale Ademollo vedrà protagonisti, con la rotazione di inizio maggio, gli artisti del Settecento e dell’Ottocento.
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