ROMA – Potenti telecamere verso la Terra per valutare lo stato di salute del Pianeta. Un approccio che ha permesso a un team internazionale di astrofisici ed ecologi di utilizzare i dati raccolti ‘dal cielo’ per mettere a punto un piano di protezione delle specie a rischio.
I risultati, pubblicati sulla rivista ‘International journal of remote sensing’, hanno integrato le informazioni raccolte dai droni con dati astronomici ottenuti attraverso fonti open source. I ricercatori – come riporta il sito dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) – hanno usato droni equipaggiati con telecamere a infrarossi per monitorare la distribuzione e la densità delle popolazioni di animali che fino a oggi erano state studiate solo con osservazioni dirette sul campo.
“Abbiamo scoperto- spiega Steven Longmore del Ljmu Astrophysics research institute e prima firma dello studio- che le tecniche sviluppate per trovare i più remoti oggetti nell’Universo sono esattamente le stesse che ci servono per identificare gli oggetti sulla Terra nelle immagini termiche ottenute dai droni”.
Queste immagini termiche realizzate dalle telecamere a infrarossi permettono di monitorare le specie a rischio a partire da un’analisi della distribuzione del calore in determinate zone. La stessa tecnica inizia a essere utilizzata anche per gli studi sulla biodiversità, che hanno ad esempio recentemente permesso di costruire mappe ad alta risoluzione delle foreste tropicali a partire dai dati satellitari. “Non solo questa è una fantastica collaborazione tra due settori diversi della scienza, l’astronomia e l’ecologia- conclude Longmore- ma introduce anche l’utilizzo sui droni di tecnologie utili per realizzare immagini termiche, compresi i telescopi spaziali e di terra”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it