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Conte correrà con un suo partito e Zingaretti si gioca il posto

L'editoriale di Nico Perrone

Pubblicato:07-07-2020 16:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:36

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ROMA – “Per noi ormai è abbastanza chiaro, Conte si sta muovendo su una linea personale, punta a diventare leader di uno schieramento politico con cui presentarsi alle elezioni” dice un Dem di rito ‘franceschiniano’. Sarà una sorta di operazione “alla Monti, con Conte che si andrà a posizionare direttamente nell’area dove ora stanno Renzi, Calenda, lo stesso Berlusconi portandosi dietro un pezzo importante di elettori ‘grillini’ e non solo”. Perché, continua il Dem “è chiaro che farà male anche al Pd, pescherà anche da noi”. Ma è nell’area di Centro che ha molte possibilità, anche perché lui sarà da solo, conosciuto da Nord a Sud, mentre in quel campo ci sono già tanti ‘galli’ a cantare”.

Proprio per questo, prosegue il ragionamento, si moltiplicheranno gli agguati in Parlamento per far cadere il Governo: “Da qui alle regionali di settembre, con tutti i provvedimenti da votare, non sarà una passeggiata – confermano più parlamentari Dem- il rischio di incidente è sempre dietro l’angolo, la maggioranza rischia di andare sotto”. E comunque tutti hanno come orizzonte il voto delle Regionali: “Chiaro che se il centrodestra dovesse batterci 4 a 2 tutto salta, loro i vincitori anche del Referendum sul taglio dei parlamentari”. In questo scenario, anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, rischia il posto: “Il posizionamento e la corsa sono già in atto – spiega un Dem- in caso di batosta Stefano Bonaccini, a quel punto unico leader vincente, chiederà il conto e il cambio. E con Bonaccini segretario anche Renzi potrebbe decidere di rientrare con i suoi, tanto Italia Viva non si schioda dal 3%, alla fine è una sorta di autobus per portare a destinazione un po’ di gente”. Per Zingaretti c’e’ una sola possibilità: arrivare al voto con un candidato comune insieme al M5S. In questo caso, addirittura, il risultato potrebbe rivelarsi una vera sorpresa per il centrosinistra, che lascerebbe agli avversari solo il Veneto, governato dall’imbattibile Luca Zaia. Intanto si stanno intensificando le ‘voci’ su una prossima uscita di Beppe Grillo con un forte e determinato appello a rompere gli indugi e allearsi col Pd per battere la destra sovranista.


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