NEWS:

Imprese, Railz (Eurolls): “Apriamoci a un confronto con le altre regioni italiane”

Al via una serie di tavole rotonde sui temi dell'economia e della finanza

Pubblicato:07-03-2024 15:23
Ultimo aggiornamento:07-03-2024 15:23
Autore:

Renato Railz presidente di Eurolls
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Apriamoci a un confronto con le altre regioni italiane“. E’ quanto afferma Renato Railz, presidente di Eurolls, uno dei promotori dell’iniziativa che vede coinvolte l’Emilia Romagna e la Lombardia, con Milano, per una serie di tavole rotonde sui temi dell’economia e della finanza che si terranno speculari fra Reggiolo (Re), Resia (Udine) e Milano. “Il Friuli Venezia Giulia è sempre stato considerato ai margini- spiega Railz- lontano dai centri di potere, e dai luoghi che contano per i temi di economia e finanza. Portare nella nostra regione pareri e discussioni che vengono da fuori, non può che farci bene. L’apertura e la discussione sono sempre molto importanti per prendere le giuste decisioni e valutare se si è sulla strada giusta”.

Il programma di tavole rotonde – una al mese – speculare in ogni contesto geografico, è iniziato a Resia, alla presenza del sindaco di Reggiolo (Re), Roberto Angeli, accolto da Anna Micelli primo cittadino di Resia, sul tema dello sviluppo dei territori ai margini. Prendendo come esempio proprio Reggiolo, paese emiliano nel cuore della pianura padana, con poco meno di diecimila abitanti ma con 2 miliardi di Pil generato dalle aziende insediate. Il secondo appuntamento è stato a Reggiolo dove si è parlato delle guerre in corso, alla presenza di Fabio Storchi, presidente della holding Finregg, Alberto Lombardini, presidente della azienda metalmeccanica emiliana Tecnove, Barbara Lori, assessore regionale alla Cooperazione internazionale e Giuliano Fiorini, vice sindaco di Resia. Il prossimo incontro sarà a Milano, presso il noto studio legale milanese Lab Law, con l’avvocato giuslavorista Francesco Rotondi e l’economista Vito Rotondi.

L’accoglienza è sempre stata parte del Dna friulano– sottolinea Railz- dobbiamo sdoganare questo concetto che ci vede chiusi, e poco propensi a simpatizzare con il prossimo. Solo con l’apertura a culture diverse, siamo in grado di svilupparci al meglio. Ne parlo e confermo ciò anche e soprattutto in termini competitivi: per essere tali sui mercati. Il mondo intero ci chiede sempre di più di essere una Europa unita. Le guerre in corso ci vogliono uniti come Paese insieme agli altri. Dobbiamo quindi iniziare a pensare in termini di reciprocità, anche fra regioni”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it