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Corridoio Vasariano, Schmidt: “Sarà più bello e aperto a tutti, con vista strepitosa su città”

FIRENZE - Il progetto di aprire il Corridoio

Pubblicato:07-03-2016 18:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:07

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FIRENZE – Il progetto di aprire il Corridoio Vasariano al grande pubblico rincorre “un intento: quello di eliminare i privilegi e offrire la possibilità, si badi bene, non l’obbligo, di passare attraverso il Corridoio Vasariano arrivando infine a Palazzo Pitti, con un biglietto separato da quello degli Uffizi e adeguato ai normali prezzi di accesso ai musei”. Eike Schmidt, il direttore della Galleria degli Uffizi, spiega così in una lunga nota le ragioni che lo spingono a ripensare il Vasariano e aggiunge: “A causa di contratti stipulati in passato, e sui quali non posso intervenire a causa di obblighi legali, finora il Corridoio è stato accessibile prevalentemente tramite tour operator e compagnie di viaggio, a prezzi che vanno dai 45 euro in su a persona. Inoltre i tempi d’attesa sono molto lunghi, talvolta di alcune settimane; e il pubblico che telefona per le prenotazione negli spazi di tempo annualmente lasciati liberi per accessi diretti spesso trova tutto già occupato”.

Portrait of Eike Schmidt

Portrait of Eike Schmidt

Schmidt, poi, focalizza il suo ragionamento su un altro punto centrale quanto dibattuto: il trasferimento della collezione degli autoritratti, oggi dislocata lungo il chilometro di muri del Corridoio. Per il direttore si tratta “di una scelta moderna. La collezione iniziata dal cardinal Leopoldo dei Medici fu storicamente esposta all’interno degli Uffizi, nella famosa ‘Sala dei pittori’; dopo lo smantellamento ottocentesco, solo nel 1973 Luciano Berti la allestì nel Corridoio Vasariano. Quella attuale, dunque, non è una sede storica. Gli Uffizi invece sì”. Inoltre, prosegue, “nei tre quarti d’ora oggi dedicati al percorso guidato, la visita avviene pressoché di corsa e non c’è la possibilità di soffermarsi, se non soltanto su alcuni capolavori. Ebbene, quelle stesse opere- sia i capolavori, sia altri autoritratti meno noti- si potranno in futuro ammirare con calma nelle sale delle Gallerie degli Uffizi che selezioneremo in seguito a una revisione dei percorsi”.


Per Schmidt, inoltre, “le condizioni climatiche del Corridoio Vasariano sono tutt’altro che ideali per ospitare dei dipinti su tela e su tavola. L’ambiente, totalmente esposto su tutti i lati e dotato di una copertura in incannucciato, è freddissimo d’inverno e molto caldo d’estate per via dell’esposizione ai venti e poi dell’irraggiamento solare. Per giunta, l’ipotesi di costruire un sistema di climatizzazione attiva ad aria forzata per creare le condizioni adeguate ad esporre quel tipo di opere è impraticabile perché inciderebbe in maniera aggressiva sull’architettura storica”. Nell’idea che ha in testa il direttore degli Uffizi “verranno rivisti anche alcuni degli arredi: per esempio si sostituiranno le attuali plafoniere anni ’70 per ottenere un’illuminazione migliore, ma anche esteticamente più gradevole e adatta all’ambiente”. Insomma, alla fine della profonda modifica, “il Corridoio Vasariano a tutto somiglierà tranne che a un’autostrada. Ma soprattutto da percorso del principe diventerà un percorso privilegiato sì, con una irripetibile vista sulla città, sulle colline e sul fiume, ma finalmente e veramente verrà aperto al pubblico”.

di Diego Giorgi, giornalista

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