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Il Campidoglio investe 2 miliardi per la gestione dell’acqua contro siccità e alluvioni

Con interventi agli impianti, reti idriche e fognarie, per prevenire danni causati anche dal cambiamento climatico

Pubblicato:24-01-2024 10:03
Ultimo aggiornamento:07-02-2024 10:08
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Roma Città dell'acqua Tutela risorse futuro
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ROMA – L’acqua, una risorsa da tutelare. È questo l’obiettivo che Roma si prefigge per il futuro con interventi agli impianti, reti idriche e fognarie, e con investimenti che superano i due miliardi di euro, per prevenire danni causati anche dal cambiamento climatico. L’argomento è stato discusso nel convegno ‘Roma. Città dell’acqua. Tutela, risorse, futuro‘, organizzato dall’amministrazione capitolina, in collaborazione con Acea, Risorse per Roma e Comitato promotore del World Water Forum 2027. L’appuntamento, nell’aula Giulio Cesare in Campidoglio, ha messo a confronto le strategie e le politiche adottate da istituzioni, città e da tutti gli altri attori coinvolti sul tema acqua, sia per garantire la disponibilità di questa preziosa risorsa a tutti, sia per fare fronte ai sempre più frequenti fenomeni estremi come siccità e alluvioni.

Al convegno hanno preso parte il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, il Mons. Rino Fisichella, il ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, Nello Musumeci, il vicesindaco della Città Metropolitana, Pierluigi Sanna, il presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli e il consigliere della Regione Lazio, Daniele Sabatini. Tra i relatori hanno preso la parola, tra gli altri, l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture, Ornella Segnalini, l’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, il presidente di ARERA, Stefano Besseghini.

Roma Città dell'acqua Tutela risorse futuro

“Nelle politiche di Roma Capitale il tema dell’acqua è importante- ha dichiarato Gualtieri– È una risorsa che non può essere data come scontata. L’acqua è strategica per lo sviluppo socio-economico, ma deve essere governata con criterio. È importante ragionare insieme sui rischi e sulle opportunità che provengono dall’acqua, anche in base ai cambiamenti climatici. Serve un approccio innovativo con l’acqua e il nostro obiettivo è prevedere le vulnerabilità del nostro territorio e, attraverso gli investimenti, rilanciare la nostra città. L’acqua è vita ed è il nostro futuro”.


Al convegno è stata anche promossa la candidatura di Roma all’11esimo World Water forum 2027, accolta con convinzione da Svetlana Celli, in apertura dei lavori: “Roma è nata e si è sviluppata proprio sulle rive del Tevere, che ne caratterizza da sempre la storia. L’acqua è dunque una costanza e un elemento distintivo della nostra città. Gli acquedotti e le grandi fontane non solo ne sono il simbolo identitario ma sono anche esempio virtuoso di un sistema tecnologico ed ingegneristico di altissimo livello”.

Il ministro Musumeci ha accolto la candidatura di Roma, spiegando che “la storia vede Roma tra le città artefici di lungimiranti politiche dell’acqua. La sfida più importante nei prossimi anni è quello di garantire l’utilizzo di questa risorsa. Dobbiamo avere consapevolezza delle difficoltà che abbiamo davanti, anche per il cambiamento climatico e la mancanza nel passato di politiche serie per affrontare le problematiche legate all’acqua. IL Governo ha già previsto interventi finalizzati alla riqualificazione delle reti di distribuzione, per l’accumulo e la conservazione dell’acqua. Per evitare che l’acqua diventi una minaccia di morte. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio per un uso razionale. Serve un cambio culturale e un approccio responsabile, perché in Italia siamo stati abituati a ricostruire invece di prevenire (alluvioni e catastrofi naturali, ndr)”.

Per l’assessore Ornella Segnalini “l’acqua è il bene comune e Roma è la città dell’acqua. Dobbiamo proteggere questa risorsa, ma dobbiamo anche proteggerci da essa, dalle alluvioni. Oggi la città sta affrontando uno sforzo incredibile per pensare al proprio futuro”.

Nello specifico, gli investimenti nel settore idrico destinati alla Capitale sono suddivisi in: 1,4 miliardi di euro indirizzati a ridurre le perdite delle reti idriche e ad approvvigionare la città in sicurezza; 1,2 miliardi per realizzare la più grande opera europea in questo settore: la seconda linea dell’Acquedotto del Peschiera, a cui si aggiungono le risorse del PNRR, 50 milioni di euro per ridurre le perdite, e altri 150 milioni, per un approvvigionamento sicuro anche a fronte delle oscillazioni climatiche. Circa 45 milioni sono destinati al rischio alluvione. 500 milioni di euro sono destinati, sia tramite investimenti da tariffa del piano investimenti ACEA ATO 2, sia tramite fondi di bilancio comunale, a realizzare impianti idrici e fognari nelle aree periferiche di Roma ancora sprovviste (Fosso dell’Osa, Tragliatella, Cava Pace, fosso San Giuliano), a manutenere le attuali reti di distribuzione idrica, a potenziare il sistema di depurazione, a intervenire costantemente con la manutenzione programmata su una selezione ragionata e a maggior rischio delle 330.000 caditoie presenti sulle strade comunali.

“L’acqua è un elemento fondamentale per lo sviluppo, c’è evidente correlazione con il Pil, e i Paesi se ne stanno sempre più rendendo conto. L’acqua è indispensabile per l’agricoltura ma soprattutto lo è sempre più per l’industria. La domanda della risorsa in Europa è destinata a crescere anche per l’impatto dell’intelligenza artificiale. Noi siamo leader in Italia nel settore idrico, in cui applichiamo tutte le tecnologie più all’avanguardia. Vogliamo essere protagonisti con soluzioni concrete, a partire da quelle comunicative su cui si può fare tanto, ad esempio con le scuole. C’è poi un tema normativo che va gestito anche a livello nazionale: servono operatori industriali con spalle larghe e ambiti territoriali più ampi per consentire un efficientamento del sistema. Oggi i grossi investimenti li stiamo facendo noi, soprattutto in ambito tecnologico su intelligenza artificiale e robotica. Da ultimo c’è da considerare il piano finanziario: le aziende oggi hanno grossi temi di recupero degli investimenti. Se sono stati fatti sulle rinnovabili vanno fatti anche sull’acqua prima che diventi un problema difficilmente risolvibile”. Lo ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Acea, Fabrizio Palermo.

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