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Elezioni avvelenate dall’odio contro i migranti

Già abbiamo una legge elettorale pessima, che spinge alla divisione e alla lite di tutti contro tutti. Con i sondaggi

Pubblicato:07-02-2018 12:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:27

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Già abbiamo una legge elettorale pessima, che spinge alla divisione e alla lite di tutti contro tutti. Con i sondaggi che ogni giorno spiegano che non ci saranno vincitori, che dopo il voto il Parlamento sarà bloccato, che bisognerà fare l’inciucio per trovare uno straccio di governo. Non basta. Ci si mette anche la cronaca, con la terribile morte di una ragazza fatta a pezzi da un immigrato e col giustiziere bianco che armato di pistola va a vendicarla ferendo sei uomini di colore. E la grancassa elettorale, a partire dal leader della Lega  Matteo Salvini ad incendiare gli animi e a chiamare alla rivolta. Nel Paese, inutile negarlo o girargli attorno, c’è un malessere profondo. Non toccato ancora dalle buone novelle che il governo, che pure tanto ha fatto per contrastare gli artigli della crisi, sforna ad ogni incontro elettorale. La paura nasce dal vedere un Paese che arranca sul quotidiano, che cerca di arrivare a fine mese e non sempre ci riesce. Che non vede più un futuro per i propri giovani, sempre di più costretti ad emigrare. E poi ci sono i disperati del resto del mondo, che arrivano in Italia magari per andare altrove, ma che in gran numero restano per molto tempo qui e non avendo alternative- perché la politica è incapace- sono facile preda del mondo criminale. E’ difficile parlare con la testa quando tutto il resto del corpo fa male. Ma bisognerà tornare a ragionare perché soluzioni vanno trovate, a partire dalle risorse per creare lavoro, lavoro, lavoro. Perché soluzioni nate dalla ‘pancia’ rabbiosa, lo abbiamo visto nel corso dei secoli,  portano solo altro sangue e morte.

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