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MotoGP, Bagnaia è campione del mondo: festa Ducati a Valencia

Il pilota ha chiuso all'ottavo posto, con un vantaggio di 19 punti nella classifica generale su Fabio Quartararo

Pubblicato:06-11-2022 15:00
Ultimo aggiornamento:07-11-2022 12:59

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(Credit foto: Ducati)

ROMA – L’ansia. La paura di crollare sul più bello. La strizza. Tieniti al sicuro, gli dicevano. Dribbla i pericoli, fatti i fatti tuoi. Taglia quel traguardo e il Mondiale è tuo. E poi Pecco Bagnaia – il serafico Pecco, il tenero Pecco – al primo giro del GP di Valencia fa il “pilota”. Si fa sotto a Quartararo, lo sfida, lo supera, lo tocca. Al francese salta anche un pezzo d’ala. E’ un duello fisico. E serve a dire che non ci saranno tentennamenti, nessuna morbidezza. Come quei terzinacci d’un tempo che al primo minuto pestavano l’attaccante: un ammonimento. Bagnaia lascia nel box tutta la regia dei numeri, la prudenza.

Corre. Come corrono quelli che vincono. E infatti vince. Cinquanta anni dopo l’ultima leggenda, c’è un italiano su una moto italiana a festeggiare il Mondiale della classe regina. Da Giacomo Agostini, passando per Valentino Rossi, ecco Bagnaia. Per mettersi su quella lista non può esserci continenza. Non si frena. Full gas. Gloria. L’anno scorso Valencia ospitò la festa privata di Valentino Rossi, il grande addio pop. Un anno dopo è staffetta, in presenza. Valentino è lì che lo abbraccia, mentre tutto si tinge di rosso. La festa italiana continua. Nelle 19 volte da finale di stagione, la tappa spagnola è stata decisiva per l’assegnazione del titolo in quattro occasioni: 2006 Hayden, 2013 Marc Marquez, 2015 Jorge Lorenzo, 2017 ancora Marc Marquez. Il timbro azzurro sulla storia del circuito, inedito, lo mette Bagnaia.


La gara, quella, la vince alla fine Rins, con una Suzuki che lascia la MotoGP davanti a tutti, non senza un diffuso magone. Ma il podio, su cui salgono anche Binder e Martin, va letto per sottrazione: non c’è Quartararo in cima. E quella sarebbe stata la precondizione per l’impresa del francese. Bagnaia l’ha studiata bene: dopo la provocazione del primo giro, la Ducati ufficiale si mette in controllo. Attento a non farsi buttar giù, giro dopo giro a consumare quei pochi chilometri di pista che lo separano dal sogno. Dai 91 punti sotto, al Mondiale. Una remuntada a lento rilascio. “Mamma mia” dice mentre scopre il casco iridato, e a decine gli saltano addosso. Cosa c’è di più italiano di un italiano su una moto italiana che vince e dice “mamma mia”.

BAGNAIA: CONTAVO I GIRI ALLA FINE, SEMBRAVA UNA GARA INFINITA

Stanotte dormo col casco iridato. Nel giorno della gara più difficile della mia carriera l’emozione più bella di sempre. Ho lottato con Fabio all’inizio, ho fatto fatica dopo aver perso l’aletta, contavo i giri alla fine. Sembrava infinita. Abbiamo compiuto qualcosa di veramente grande”. Così Pecco Bagnaia racconta l’impresa Mondiale, ai microfoni di Sky Sport. Racconta il suo weekend “devastante”: Ma col warm-up mi sono tolto i pesi di dosso. Nel weekend non avevo nemmeno il tempo di pensare al Mondiale, perché non avevo il feeling e pensavo di non arrivare nemmeno 15esimo. Invece poi mi son trovato benissimo. La strategia era quella giusta: pizzicare Fabio per dargli fastidio e far andare via gli altri. Mi è costata un’aletta, ma è servito. Abbiamo fatto tre-quattro sorpassi, sette con i controsorpassi. È stato bello. La gente parla tanto, la cosa importante è lottare quando c’è da lottare ma restando nei limiti del rispetto reciproco. Sono molto orgoglioso di aver lottato per il titolo contro di lui”.

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