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ROMA – Un western esistenzialista, un rapporto viscerale tra padre e figlio, una storia d’amore, un film intimo e potente che arriva dritto nello stomaco senza chiedere il permesso. Una pellicola che si sarebbe meritata un posto nel Concorso dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia. In ogni caso è destinata a lasciare un segno, al tempo stesso doloroso per la storia che racconta e di speranza verso quei bei film italiani che non vediamo in sala da un po’. Questo, in sintesi, è ‘Brado’: il terzo film da regista di Kim Rossi Stuart, che figura anche come sceneggiatore, autore del soggetto e interprete.
Prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra e in sala dal 20 ottobre con Vision Distribution, il film segue Tommaso(Saul Nanni) un figlio che non vuole più avere niente a che fare con suo padre Renato (Rossi Stuart), il quale lo ha educato ad essere autonomo sotto il segno di un forte machismo. Un giorno “Tommy” è costretto ad aiutare il padre a mandare avanti il ranch di famiglia dopo che Renato si è fratturato alcune ossa. I due si ritrovano per addestrare e domare il cavallo Trevor e portarlo a vincere una competizione di cross-country, ma allo stesso tempo provano a sciogliere quel grumo di rabbia, ostilità, rancore, che gli ha impedito per tanto tempo di essere vicini. È un difficile percorso a ostacoli quello che deve compiere il cavallo, ma anche quello che devono affrontare i due per ricostruire l’amore e la vicinanza che avevano perduto. In questa impresa li aiuta un’addestratrice di cavalli (Viola Sofia Betti), di cui il giovane si innamora.
Tratto dal libro ‘Le guarigioni’ di Kim Rossi Stuart, ‘Brado’ è dedicato al papà del regista, Giacomo, anche lui attore morto nel 1994. “In questo film c’è qualcosa della mia esperienza con papà, che è stato bravo a regalarmi l’autonomia. Quello che dico a me stesso e ai padri di oggi è che dovremmo imparare a far diventare autonomi i nostri figli e non farli stare in un brodo di giuggiole”, ha detto l’attore e regista durante la presentazione alla Casa del Cinema. “‘Brado’ è un film di genere in cui viene fuori anche il complesso di Edipo con un padre ingombrante che mette un grande fardello sulle spalle del figlio, che è obbligato a lottare per trovare il suo spazio. Si potrebbe dire che ‘Brado’ – ha proseguito Rossi Stuart – è una storia di liberazione e guarigione ma anche un film d’amore: padre e figlio se ne dicono di ogni ma lottano per tornare a volersi bene“.
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