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Kim Rossi Stuart: “Brado è una storia di liberazione ispirata al rapporto con mio padre”

È il terzo film da regista di Kim Rossi Stuart, che figura anche come sceneggiatore, autore del soggetto e interprete. Dal 20 ottobre al cinema

Pubblicato:06-10-2022 19:17
Ultimo aggiornamento:20-10-2022 12:08

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ROMA – Un western esistenzialista, un rapporto viscerale tra padre e figlio, una storia d’amore, un film intimo e potente che arriva dritto nello stomaco senza chiedere il permesso. Una pellicola che si sarebbe meritata un posto nel Concorso dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia. In ogni caso è destinata a lasciare un segno, al tempo stesso doloroso per la storia che racconta e di speranza verso quei bei film italiani che non vediamo in sala da un po’. Questo, in sintesi, è ‘Brado’: il terzo film da regista di Kim Rossi Stuart, che figura anche come sceneggiatore, autore del soggetto e interprete.

LA STORIA

Prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra e in sala dal 20 ottobre con Vision Distribution, il film segue Tommaso(Saul Nanni) un figlio che non vuole più avere niente a che fare con suo padre Renato (Rossi Stuart), il quale lo ha educato ad essere autonomo sotto il segno di un forte machismo. Un giorno “Tommy” è costretto ad aiutare il padre a mandare avanti il ranch di famiglia dopo che Renato si è fratturato alcune ossa. I due si ritrovano per addestrare e domare il cavallo Trevor e portarlo a vincere una competizione di cross-country, ma allo stesso tempo provano a sciogliere quel grumo di rabbia, ostilità, rancore, che gli ha impedito per tanto tempo di essere vicini. È un difficile percorso a ostacoli quello che deve compiere il cavallo, ma anche quello che devono affrontare i due per ricostruire l’amore e la vicinanza che avevano perduto. In questa impresa li aiuta un’addestratrice di cavalli (Viola Sofia Betti), di cui il giovane si innamora.

KIM ROSSI STUART: “IN QUESTO FILM C’É IL RAPPORTO CON MIO PADRE”

Tratto dal libro ‘Le guarigioni’ di Kim Rossi Stuart, ‘Brado’ è dedicato al papà del regista, Giacomo, anche lui attore morto nel 1994. “In questo film c’è qualcosa della mia esperienza con papà, che è stato bravo a regalarmi l’autonomia. Quello che dico a me stesso e ai padri di oggi è che dovremmo imparare a far diventare autonomi i nostri figli e non farli stare in un brodo di giuggiole”, ha detto l’attore e regista durante la presentazione alla Casa del Cinema. “‘Brado’ è un film di genere in cui viene fuori anche il complesso di Edipo con un padre ingombrante che mette un grande fardello sulle spalle del figlio, che è obbligato a lottare per trovare il suo spazio. Si potrebbe dire che ‘Brado’ – ha proseguito Rossi Stuart – è una storia di liberazione e guarigione ma anche un film d’amore: padre e figlio se ne dicono di ogni ma lottano per tornare a volersi bene“.


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