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ROMA – Imputazione coatta per Andrea Delmastro. E’ quanto ha disposto il gip di Roma per il sottosegretario alla Giustizia indagato per rivelazione di segreto d’ufficio sul caso Cospito, l’anarchico che è attualmente detenuto al 41 bis. Il dirigente di Fratelli d’Italia aveva rivelato il contenuto di una relazione del Dap sulle conversazioni in carcere dell’anarchico Alfredo Cospito al suo compagno di partito Giovanni Donzelli e la procura di Roma aveva chiesto l’archiviazione per il procedimento a suo carico.
“Prendo atto della scelta del GIP di Roma che, contrariamente alla Procura, ha ritenuto necessario un approfondimento della vicenda giuridica che mi riguarda. Avrò modo, davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare di insistere per il non luogo a procedere per insussistenza dell’elemento oggettivo, oltre che di quello soggettivo. Sono fiducioso che la vicenda si concluderà positivamente, convinto che alcun segreto sia stato violato, sia sotto il profilo oggettivo che sotto il profilo soggettivo”. È quando dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, Deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia.
“In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione e il giudice per le indagini preliminari imponga che si avvii il giudizio. In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali, curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria. Quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”. Così fonti di Palazzo Chigi.
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