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Senegal ad alta tensione dopo i cortei contro la condanna di un oppositore

Il bilancio è di 16 morti e svariati feriti

Pubblicato:06-06-2023 11:37
Ultimo aggiornamento:07-06-2023 16:19

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ROMA – La calma sta tornando a Dakar e nelle altre città teatro negli ultimi giorni di proteste contro il governo che hanno causato scontri tra militanti e forze dell’ordine e anche roghi e saccheggi. Il bilancio finale è di 16 morti e svariati feriti. A scatenare la crisi, la condanna a due anni di reclusione per condotta immorale a Ousmane Sonko, leader del partito di opposizione Pastef e attuale sindaco di Ziguinchor. Il processo ha visto il politico alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale e comportamenti volti a corrompere la gioventù ai danni di una donna nel 2021, ma il giudice alla fine ha confermato solo il secondo reato.

Per i suoi sostenitori però, si sarebbe trattato di un procedimento politico per impedire al leader di PAstef – molto popolare tra i giovani, i più colpiti dalla disoccupazione – di candidarsi alle presidenziali del prossimo anno. In Senegal stanno montando infatti le tensioni in quanto le opposizioni temono che l’attuale presidente Macky Sall intenda ricandidarsi per un terzo mandato, sebbene la Costituzione lo vieti. Sall dal canto suo non ha mai esplicitato tale volontà, ma per alcuni analisti non la starebbe neanche negando con vigore.

Intanto oggi l’ex ministro dell’economia Karim Wade, esponente del partito democratico all’opposizione ha lanciato un appello affinché “si metta da parte la violenza e si torni al dialogo”. Come riporta l’Agence de presse sénégalaise (Aps), Wade ha aggiunto: “Essendo stato arbitrariamente incarcerato per tre anni dalla giustizia strumentalizzata, poi esiliato lontano dalla mia famiglia e dal mio Paese, sono nella posizione per dire al Presidente della Repubblica, Macky Sall, e Ousmane Sonko, che l’oppressione e la violenza possono solo portare a un fallimento”.


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