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Il cardinale Zuppi in visita a Bucha come inviato speciale del Papa

Il numero uno dei vescovi ha reso anche omaggio alle vittime sepolte nella fossa comune e visitato la chiesa di Sant’Andrea

Pubblicato:06-06-2023 12:31
Ultimo aggiornamento:07-06-2023 15:53

Zuppi vescovi assisi
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ROMA – L’inviato speciale di papa Francesco, card. Matteo Zuppi, ha fatto visita ieri a Bucha nella regione di Kiev rendendo omaggio alle vittime sepolte nella fossa comune. Lo ha riferito su Telegram il servizio stampa dell’amministrazione regionale di Kiev, riporta Ukrinform. Il cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale di papa Francesco, è stato accompagnato dal capo dell’amministrazione statale regionale di Kiev Ruslan Kravchenko, dai rappresentanti delle autorità locali e dal nunzio apostolico a Kiev, mons. Visvaldas Kulbokas. Ruslan Kravchenko ha osservato che questa è la prima visita in Ucraina del cardinale Zuppi, ambasciatore di pace del Papa, ed ha potuto vedere con i propri occhi “quale prezzo altissimo pagano gli ucraini per la libertà e la pace nel mondo”.

In particolare, i rappresentanti della delegazione hanno visitato la chiesa di Sant’Andrea che si trova a Bucha ed è il luogo dove sono stati sepolti 119 civili durante l’occupazione russa. “Storie del genere sono un dolore per l’intero mondo civilizzato”, ha sottolineato il capo dell’amministrazione regionale. “Gli ucraini, come nessun altro, vogliono che crimini così terribili contro l’umanità non si ripetano mai”, ha aggiunto secondo quanto riporta Ukrinform.

La notizia è stata ripresa e pubblicata anche dalla Conferenza episcopale ucraina (chiesa latina), aggiungendo che il cardinale ha anche visitato la mostra fotografica allestita nella cattedrale di Sant’Andrea che racconta le atrocità compiute dai russi in città nei giorni di occupazione.
“Colpito dalle tragiche storie- si legge nella news-, il cardinale ha assicurato che avrebbe raccontato al pontefice ciò che aveva visto e ha consegnato una moneta commemorativa”. L’esercito russo è entrato a Bucha il 27 febbraio 2022. L’occupazione è durata 33 giorni. Dopo la liberazione dei territori, sono stati trovati i fatti degli omicidi di massa e in un edificio è stata trovata anche una “stanza di tortura”.


(www.agensir.it)

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