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Grillo lancia la campagna per il voto ai sedicenni: “Il M5s si batterà per questo”

"In totale tra i 5 e i 6 milioni di cittadini non hanno diritto di dire la loro sul futuro del Paese o hanno una rappresentanza monca"

Pubblicato:06-05-2017 15:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:11

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Foto d’archivio

ROMA – “L’Italia è l’unico Paese al mondo in cui i cittadini devono attendere i 25 anni d’età per godere i pieni diritti politici. Nel mondo si vota quasi ovunque dai 18 anni, con 27 eccezioni tra i 16 e i 21 anni. Solo in Italia per eleggere una delle due Camere bisogna aver compiuto 25 anni, causando distorsioni vistose nella composizione di Camera e Senato che sono tra le cause dell’ingovernabilità”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog in un post dal titolo ‘Voto per i sedicenni alla Camera e al Senato #voto16’.

Grillo sottolinea che “ci sono più di 4 milioni di cittadini di età tra i 18 e i 24 anni (l’8% della popolazione) il cui voto vale mezzo. Ci sono poi oltre 1 milione di cittadini di età tra i 16 e 17 anni (2,2% della popolazione) che non hanno neppure diritto al voto. In totale tra i 5 e i 6 milioni di cittadini non hanno diritto di dire la loro sul futuro del Paese o hanno una rappresentanza monca. E’ un anacronismo insopportabile che tiene il nostro Paese bloccato. Questi 5 milioni di italiani hanno diritto quanto, se non di più, gli altri cittadini di decidere sul loro futuro, perché il loro futuro è il futuro del Paese. Oggi appartengono agli esclusi, quelli la cui opinione conta poco o nulla”.

“TOP DISOCCUPAZIONE TRA 15 E 24 ANNI, VANNO ASCOLTATI”

“Non è un caso- dice ancora Grillo- che il tasso di disoccupazione nella fascia tra i 15 e i 24 anni sia abnorme, a marzo era al al 34,1%, più del triplo della disoccupazione nel suo complesso e senza considerare gli inattivi. In totale gli occupati under 25 sono 1.013.000 su un totale di più di 5.000.000. Per migliorare la loro condizione è necessario ascoltarli e dare loro la possibilità di incidere. Dobbiamo accogliere le loro idee su come migliorare l’ingresso nel mondo del lavoro e su come migliorare l’educazione superiore”. Insomma, continua il leader 5 stelle, “dobbiamo consentire ai giovani di diventare il motore dell’innovazione dell’Italia. Non con i discorsi, ma con i fatti. Il primo passo è garantire loro pieni diritti politici a partire dai 16 anni. Il MoVimento 5 Stelle si batterà per questo”.


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