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Virginia Raggi e i milioni per i campi rom, 21 luglio: “Preoccupati, non succedeva da Mafia Capitale”

I campi avrebbero dovuto essere superati. Invece se ne finanzia anche uno nuovo

Pubblicato:05-10-2016 13:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:08

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raggi_virginiaROMA  –  Giunta Raggi e campi rom. Cento giorni di amministrazione comunale dove sono emerse “politiche poco chiare e azioni contraddittorie” sul tema. E’ quanto sostiene l’Associazione 21 luglio che questa mattina ha tenuto un incontro per fare un bilancio di questi primi mesi di Governo 5 Stelle a Roma.

Una serie di azioni “che destano preoccupazione” secondo l’Associazione – nonostante le premesse da campagna elettorale che promettevano un ‘superamento delle baraccopoli’ – come ‘la gara da oltre un milione e mezzo di euro per il reperimento di un’area attrezzata’ per il soggiorno ‘temporaneo’ di 120 nuclei familiari rom (di cui 109 attualmente ospiti al Villaggio River) nel Municipio XV.

In Assemblea capitolina il gruppo di Fratelli d’Italia in una delle sedute di agosto aveva presentato una mozione per annullare il bando, respinta però dalla maggioranza del M5S. Il 25 dello stesso mese, inoltre, il dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale ha tenuto un incontro sulla ‘questione rom’, preparatorio al Tavolo per l’inclusione, convocato dall’assessore Laura Baldassarre. All’incontro, fanno sapere dalla 21 Luglio, avrebbero partecipato alcuni ‘rappresentanti rom’. Figure, secondo l’Associazione, introdotte nell’era Alemanno (poi scomparse negli anni successivi) che riducono “a mera formalità la partecipazione dei rom alle decisioni che influiscono nel loro futuro”.


E ancora, il 20 settembre è stata la volta dei ‘villaggi‘. Sei baraccopoli istituzionali per cui è stata indetta una gara per un importo superiore ai 6 milioni di euro. Il servizio prevede la riproposizione delle medesime mansioni svolte negli insediamenti fino al 2014 inasprendo le regole sicuritarie già stabilite nel periodo della ‘emergenza nomadi’ e dichiarate incostituzionali dal Tar del Lazio nel 2009. Ancora bandi milionari e politiche di continuità con le amministrazioni passate che hanno portato allo scoperchiamento di Mafia Capitale, è la denuncia della 21 Luglio: “La Giunta Raggi- spiega il presidente Carlo Stassolla- non sembra avere consapevolezza dell’urgenza di adempiere agli obblighi istituzionali derivati da una sentenza del Tribunale Civile di Roma” che, in riferimento al campo La Barbuta, riconobbe “il carattere discriminatorio che si concretizza nell’assegnazione degli alloggi”.

Sul superamento dei campi rom si espressero anche i cittadini, con una delibera di iniziativa popolare per cui vennero raccolte 6mila firme, e la stessa Giunta capitolina che nell’ottobre 2015 deliberò un programma che prevedeva “una specifica azione di inclusione abitativa, scolastica e occupazionale volta alla fuoriuscita dei rom dalle baraccopoli istituzionali” attraverso lo stanziamento di 4,4 milioni di euro. “Ad oggi- spiega Stassolla- nessuna azione in merito è stata intrapresa dalla Giunta Raggi”.

“Dopo l’inchiesta su Mafia Capitale- ha aggiunto il presidente dell’Associazione 21 luglio- il flusso economico sul sistema campi era stato bruscamente interrotto. Dei 35 soggetti che si muovevano intorno alla questione rom ne erano rimasti un paio. Nei primi 100 giorni della Giunta Raggi si è riusciti a fare ciò che Alemanno fece in tre anni: rimettere su il sistema campi con un flusso economico altissimo e una violazione dei diritti umani. Attraverso soprattutto la realizzazione di un nuovo campo“. Un campo che richiederà lo stanziamento di un milione e mezzo per la sua realizzazione e 6 milioni per la sua gestione e sicurezza. Il tutto, “a fronte di un mancato utilizzo di 4,4 milioni di fondi europei previsti per il superamento degli investimenti che non vengono utilizzati”, conclude Stassolla.

di Ugo Cataluddi, giornalista

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