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Ponte sullo Stretto, salta il tetto dei 240mila euro per i manager

Magi (+Europa): "Per Salvini la priorità non sono le infrastrutture o lo sviluppo della Sicilia, ma distribuire regalie ai suoi amici"

Pubblicato:05-08-2023 16:30
Ultimo aggiornamento:06-08-2023 14:05

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ROMA – Non solo caro voli e riforma dei taxi. Il decreto Asset e Investimenti, che lunedì arriverà in Consiglio dei Ministri, prevede tra le misure che dovranno essere esaminate, anche un passaggio sui tetti degli stipendi della società che si occuperà di costruire il Ponte sullo Stretto.

Dalla ultima bozza del documento, infatti, risulta che l’art. 15 è dedicato proprio alla società incaricata della costruzione dell’opera ed esonera la stessa dall’applicare le indicazioni relative al tetto dei 240mila euro per gli stipendi. In questo modo, amministratori e dirigenti avranno la possibilità di ‘sfondare’ il compenso massimo finora previsto.

MAGI: DEROGA TETTO STIPENDI PER FARNE MANGIATOIA PER PATRIOTI?

“La deroga al tetto dei 240mila euro allo stipendio dei manager per la società che dovrà realizzare il Ponte sullo Stretto, contenuta nel decreto Asset, conferma che per Salvini la priorità non sono le infrastrutture o lo sviluppo della Sicilia, ma distribuire regalie ai suoi amici. È sempre la solita barzelletta italiana: opere su cui servirebbe una seria riflessione, nelle mani di questa destra si trasformano in una mangiatoia per Patrioti a spese gli italiani”. Lo dichiara Riccardo Magi segretario di +Europa.


BONELLI: SALTA TETTO RETRIBUZIONE CDA, MELONI NON SI VERGOGNA?

“La norma prevista nel Decreto Omnibus che fa saltare il tetto di retribuzione dei componenti del consiglio di amministrazione del Ponte sullo Stretto del è un insulto agli italiani e di questo il Governo e Giorgia Meloni in persona se ne devono vergognare“. Così in una nota Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS, che prosegue: “Non piú tardi di un mese e mezzo fa, su mia specifica richiesta il presidente della società Ponte sullo Stretto di Messina, Pietro Ciucci – al quale avevo chiesto a quanto corrispondesse l’indennità sua e dei consiglieri di amministrazione – mi rispondeva che il totale dei emolumenti per tutti i 5 consiglieri di amministrazione era pari a 125.000 euro, quindi 25.000 euro a persona: mi ero commosso per tanta sobrietà ! Questa lobby, capeggiata dal ministro Salvini, che ha voluto trasformare il Ponto sullo Stretto di Messina in una mangiatoia di Stato, sta tentando attraverso il governo di introdurre una norma che fa saltare i tetti della retribuzione dei membri del cda”.

“Non avevamo dubbi – spiega Bonelli – considerato che queste persone sono abituate ad avere compensi milionari. Sta di fatto che questa norma è un insulto agli italiani e avviene proprio dopo che, con una delega fiscale si fa un enorme regalo ai grandi evasori garantendo loro l’immunità penale, dopo che è stato eliminato il reddito di cittadinanza e dopo l’elemosina di Stato da 1,20 euro al giorno per le famiglie con 15.000 euro di ISEE e con tre figli a carico”. “Giorgia Meloni ci risponda: ma non vi vergognate di sperperare questo denaro pubblico per garantire privilegi e voler realizzare un’opera che sottrarrà risorse importanti per lo sviluppo del Sud a partire dal trasporto pubblico, dai depuratori, le scuole, la sanità e la messa in sicurezza del territorio? Allego la risposta dell’AD di Stretto di Messina SpA Pietro Ciucci: https://bit.ly/cdaPonteStretto” conclude.

SANTILLO (M5S): RDC NO MA STIPENDI PIÙ ALTI AI MANAGER SÌ

“La volontà di Meloni e Salvini di concedere una deroga al tetto degli stipendi per i vertici della società ‘Stretto di Messina Spa’ è scandalosa. Lo scenario è il seguente: reddito di cittadinanza no, aiuti alle famiglie contro il caro-vita no, sostegni contro il caro-mutui nemmeno, interventi per attenuare il costo della benzina neanche a parlarne. Questa destra gli unici favori li fa ai soliti noti e a chi ha già. Oltretutto questa scelta conferma che a Salvini delle infrastrutture del Sud non importa nulla. Nemmeno dell’inutile e farsesco ponte sullo Stretto. Al ministro interessa solo ‘l’affare’ ponte, con tutte le sue spartizioni e prebende varie. Uno scempio, messo in piedi sulla pelle dei cittadini e con i loro soldi”. Così in una nota il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo, coordinatore del comitato Infrastrutture del Movimento.

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