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VIDEO | Sanità, Bassetti concorda con Meloni: “Su Ssn messa cifra significativa”

L'infettivologo è intervenuto anche sull'appello degli scienziati al governo a difesa del servizio sanitario nazionale: "Rimango perplesso perché molti non si occupano di medicina"

Pubblicato:05-04-2024 14:10
Ultimo aggiornamento:05-04-2024 15:14

bassetti concorda con meloni
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ROMA – “Sono d’accordo con Meloni, mi pare che la cifra messa sul Sistema sanitario nazionale sia significativa. I tagli, se ci sono stati, sono avvenuti, purtroppo, negli ultimi 20 anni”. Lo ha affermato all’agenzia Dire il professor Matteo Bassetti, infettivologo, primario del San Martino di Genova, a margine dell’evento dal titolo ‘La scienza al centro dello Stato’, ospitato a Palazzo Wedekind, commentando le parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “L’unica tesi che non si può sostenere- ha detto il premier- è quella che abbiamo tagliato in sanità. Se guardiamo progressivamente ci sono stati tagli per 37 miliardi- ha proseguito- quindi è evidente che siamo tutti a chiedere sempre di più, però bisogna anche guardare a quello che c’è di disponibile”.

Continua Bassetti: “Credo che più di così il pubblico non poteva mettere– ha sottolineato Bassetti- e credo che per il futuro bisognerà guardare anche ad altre forme di finanziamento del Sistema sanitario. C’è sicuramente la parte del cosiddetto ‘secondo pilastro’, ovviamente tutta la parte della cosiddetta ‘sanità integrativa’, su cui probabilmente sarebbe il caso di lavorare, perché sono molti i Paesi europei che lavorano da sempre su questo: la Germania, la Francia hanno un sistema misto, dove la sanità integrativa può aiutare. Poi- ha evidenziato l’infettivologo- credo che sulla sanità ci voglia un atteggiamento meno ideologico. Io lavoro in un ospedale pubblico e ne sono orgoglioso ma non ho nessuna paura del privato. Noi dobbiamo competere e alla fine, per il cittadino, la prestazione deve essere gratuita, nei tempi e di qualità. Poi chi la elargisca, se il pubblico o il privato, conta poco. Questo è un concetto molto importante che, purtroppo, nel nostro Paese spesso è interpretato molto dal punto di vista ideologico”.

Bassetti si dice convinto che “questo governo si sia trovato in una situazione di difficoltà che deriva, evidentemente, da una politica precedente. Mi auguro che ci si voglia impegnare tutti insieme senza divisione: oggi c’è troppa divisione nella programmazione futura. La destra, la sinistra, il centro: credo che dobbiamo tutti concorrere a una migliore soddisfazione del cittadino senza più divisioni”. Intanto 14 grandi nomi della ricerca italiana hanno lanciato un appello al governo proprio a difesa del servizio sanitario nazionale. “Francamente- ha tenuto a precisare Bassetti- rimango un po’ perplesso, perché intanto di questi 14 bravissimi e illustri scienziati molti non si occupano di medicina e si occupano, evidentemente, di altre branche fondamentali della scienza ma non di medicina, tra cui anche Parisi, Nobel per la Fisica. Io non mi permetterei mai di andare a dire che bisogna finanziare la nuova teoria per la legge di Ohm a un fisico”.


”Oltretutto- ha poi spiegato il primario del San Martino di Genova- molti di questi firmatari non sono neanche membri del Sistema Sanitario nazionale e dicono che bisogna mettere più soldi nel pubblico perché molti lavorano per università private o istituzioni private. Quindi sono rimasto un po’ perplesso. Mi sembra l’uovo di Colombo: sono 20 anni che mancano medici e infermieri, non è oggi. Sentir dire da chi anche ha fatto parte di importanti istituzioni, anche a livello del ministero della Salute, che mancano medici e infermieri dopo che qualcuno ha occupato cariche importanti, e magari avrebbe potuto fare qualcosa per cambiare le cose, mi lascia un po’ perplesso”.

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