NEWS:

Elezioni, Ragini (Pdcs) su spesa pubblica e comunità estere

SAN MARINO - "In questa fase pre-elettorale i cittadini ci chiedono con forza di razionalizzare la spesa pubblica

Pubblicato:04-11-2016 18:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:15

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

SAN MARINO – “In questa fase pre-elettorale i cittadini ci chiedono con forza di razionalizzare la spesa pubblica al fine di non tagliare servizi riguardanti lo Stato sociale, eliminando invece quelle voci di spesa che rappresentano un costo cui non segue un effettivo sviluppo per il territorio”, afferma Ragini del Pdcs. “Nei giorni scorsi- prosegue- mi sono documentato e ho visto che noi residenti -attraverso le nostre tasse- paghiamo oltre 400.000 euro all’anno alle comunità dei sanmarinesi residenti all’estero, che come noto pagano le tasse nei rispettivi Paesi di residenza. A ciò vanno poi aggiunti anche i costi per i viaggi elettorali per farci conoscere da persone che evidentemente non possono partecipare alla vita pubblica sammarinese. È un costo che quasi nessuno conosce e si può verificare facilmente essendo iscritto nella legge finanziaria (per il 2016 la finanziaria è la L.189/2015).

legge_finanziaria_sm

Ho notato poi con stupore -leggendo le delibere autorizzative della spesa- che per esempio ai membri della Consulta dei Sammarinesi all’estero paghiamo tutte le spese per il loro soggiorno a San Marino, ossia trasferimenti, vitto e alloggio e non solo: spese di viaggio, spese di trasporto, ospitalità in territorio, spese di tipografia, spese varie e omaggi.


ragini_sm

Ragini

Sinceramente, penso che questa situazione vada riconsiderata per tanti motivi, prima di tutto perché nella nostra Repubblica ormai tutti sanno che abbiamo difficoltà di liquidità e quindi abbiamo oggi bisogno di quei fondi per investirli nel territorio. Poi secondo me andrebbe ripensato anche il senso di queste comunità fatte ormai dalle terze generazioni che quindi vivono stabilmente all’estero da tanti anni, avendo acquisito pure la cittadinanza degli Stati dove sono nati e cresciuti e che spesso non parlano neppure italiano. Come noi accogliamo nella nostra comunità cittadini esteri attraverso le naturalizzazioni, con la stessa logica dobbiamo accettare che i figli dei figli dei nostri concittadini originari di San Marino ormai fanno parte di altri Stati. Ci sarebbe molto altro da dire ma penso che ognuno debba iniziare a ragionarci sopra, domandandosi se sia equo che i cittadini residenti a San Marino in questi ultimi decenni abbiano pagato milioni di euro in questo modo. A me non pare giusto. A prescindere dal fatto che io sono un cattolico, credo che la forza della Repubblica di San Marino sia sempre stata nei secoli quella di essere una comunità sovrana di cittadini che convivono intorno al Monte Titano e questa identità va con forza riaffermata”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it