NEWS:

Rapporto Unicef – Banca Mondiale, 385 milioni di bambini in povertà estrema

L'Africa Sub Sahariana ha il triste primato, circa il 50% dei bambini vive in estrema indigenza

Pubblicato:04-10-2016 09:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:08

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

ROMA – Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF e della Banca Mondiale, a livello globale, circa 385 milioni di bambini vivevano in condizioni di povertà estrema. ‘Ending Extreme Poverty: A focus on Children’ mostra che nel 2013 il 19,5% dei bambini nei paesi in via di sviluppo viveva in famiglie che sopravvivevano con 1,90 dollari o meno in media a persona al giorno, rispetto al 9,2% degli adulti. I bambini sono colpiti in una percentuale sproporzionata: infatti rappresentano circa un terzo della popolazione presa in esame, ma la metà di quella che vive in condizioni di povertà estrema. I bambini più piccoli sono quelli più a rischio – con oltre un quinto dei bambini sotto i 5 anni di età nei paesi in via di sviluppo che vive in povertà estrema.

“I bambini non solo hanno più probabilità di vivere in condizioni di povertà estrema, ma gli effetti della povertà su di essa sono più dannosi. Questi bambini hanno le peggiori probabilità – e i più piccoli hanno peggiori possibilità rispetto a tutti gli altri, perché le deprivazioni colpiscono lo sviluppo fisico e mentale,” ha dichiarato Anthony Lake, Direttore generale dell’UNICEF. “È scioccante che metà di tutti i bambini dell’Africa Sub Sahariana e che 1 bambino su 5 nei paesi in via di sviluppo crescano in condizioni di povertà estrema. Non è solo un limite per il loro futuro, ma anche per le loro società“.

La nuova analisi, viene lanciata in seguito allo studio della Banca Mondiale Poverty and Shared Prosperity 2016: Taking on Inequality, secondo cui circa 767 milioni di persone a livello globale vivevano con meno di 1,90 dollari al giorno nel 2013, la metà di loro avevano meno di 18 anni. Le stime globali sulla povertà estrema infantile sono basate sui dati di 89 paesi che rappresentano l’83% della popolazione dei paesi in via di sviluppo.


L’Africa Sub Sahariana ha sia i tassi più alti di bambini che vivono in povertà estrema che si attesta ad appena sotto il 50%, sia la più alta percentuale al mondo di bambini in povertà strema, ad appena oltre il 50%. L’Asia Meridionale è al secondo posto con circa il 36% – con oltre il 30% dei bambini poveri che vivono soltanto in India. Più di 4 bambini su 5 in povertà estrema vivono in aree rurali.

“Il numero totale di bambini in povertà estrema indica la reale necessità di effettuare degli investimenti specifici durante i loro primi anni di vita – ad esempio in servizi come assistenza prenatale per le donne in gravidanza, programmi per lo sviluppo della prima infanzia, scuole di qualità, acqua pulita, servizi igienico sanitari e cure mediche universali”, ha dichiarato Ana Revenga, Senior Director, Poverty and Equity del World Bank Group. “Migliorare questi servizi e assicurare che i bambini di oggi possano avere un accesso a opportunità lavorative di qualità, è l’unica strada per rompere il ciclo di povertà intergenerazionale che oggi è così diffuso”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it