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Ivanisevic: “Io e Djokovic eravamo stanchi l’uno dell’altro”

L'ex coach racconta il divorzio: "Ci siamo parlati dopo la sconfitta con Nardi. Eravamo saturi"

Pubblicato:04-04-2024 12:24
Ultimo aggiornamento:04-04-2024 12:24

djokovic esausto
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ROMA – “Un lungo viaggio, un onore. Ma eravamo stanchi l’uno dell’altro”. Parole da un divorzio. La descrizione d’un attimo, quella dell’addio tra il giocatore più forte del tennis mondiale e il suo coach, un serbo e un croato. Goran Ivanisevic racconta la fine del rapporto con Novak Djokovic, che un po’ (tanto) ha a che fare con due tennisti italiani: Nardi, che l’ha battuto a Indian Wells innescando la crisi, e Sinner che l’aveva battuto in Australia (e prima ancora in Davis) e che ormai lo marca stretto nel ranking Atp. In un’intervista rilasciata a Sasa Ozmo, di SportKlub e Tennis Majors, Ivanisevic dice “È stato emozionante, una grande responsabilità. Sono orgoglioso. È stato un viaggio anche turbolento. Gli infortuni, poi tutto quello che è accaduto con il Covid, quando non ci era permesso di entrare in determinati paesi e Nole visto come un cattivo dal mondo, ma lui è una istituzione, il più grande tennista e uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, e ha reagito da campione, come nessun altro” .

“Sono stati davvero cinque anni difficili e intensi. Siamo arrivati ad un certo livello di saturazione. Poi, in fondo, io mi sono stancato di lui e lui si è stancato di me. In ogni caso, sentivo di non poterlo più aiutare. Wimbledon 2023 ha rappresentato un duro colpo: quella sconfitta ha colpito anche me come allenatore. Ovviamente vanno fatti i complimenti a Carlos Alcaraz, ma la partita sarebbe potuta cambiare con uno o due punti. In America poi la finale di Cincinnati è stata incredibile, e dopo c’è stata la vittoria agli US Open, ma è lì che ho avuto la sensazione che tutto fosse vicino alla fine. Era solo questione di stabilire quando”.

Quando è arrivato Nardi: “Ci siamo seduti insieme il giorno dopo la sconfitta contro Nardi e abbiamo parlato. Quel primo set contro Nardi è stato forse il peggior set che gli ho visto giocare in questi cinque anni in cui sono stato il suo allenatore. Il secondo l’ha vinto, e il terzo devo ammettere che Nardi ha visto che poteva batterlo, ha centrato 16 vincenti, senza togliergli nulla. Novak semplicemente non era pronto per quella battaglia, anche se ci aveva provato davvero, ma non è andata a buon fine. Nardi in effetti è bravissimo, secondo me dovrebbe essere già nella top 50. Abbiamo riso e parlato. Io gli ho detto come mi sentivo e lui ha fatto altrettanto”.


E la sconfitta in Australia con Sinner? “Non è successo niente di tragico, non è che abbia perso al primo turno, ha perso contro un ragazzo più giovane che era più bravo, ben preparato a tutto, non so cosa sia successo a Djokovic in quella partita. Sinner è troppo bravo per non entrare in partita quasi al 100%, anche al 100% nulla è garantito. In quella partita non era il vero Novak, e contro Sinner non te lo puoi permettere”.

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