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Cgil, 32 sedi a Napoli e nell’area metropolitana, Schiavella: “Riconnettere il tessuto della rappresentanza sociale”

In particolare, oltre Napoli, ci saranno la zona sindacale flegrea, quella pomiglianese-nolana, quella vesuviana e quella stabiese

Pubblicato:04-03-2020 15:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:05

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NAPOLI – Trentadue sedi a Napoli e nell’area metropolitana del capoluogo campano. É la mappa del reinsediamento territoriale delle Camera del Lavoro presentata stamattina nella sede della Cgil in via Toledo a Napoli.

SCHIAVELLA: “RICONNETTERE IL TESSUTO DELLA RAPPRESENTANZA SOCIALE”

“Il senso politico di questo progetto di rafforzamento della Cgil sul territorio è semplice – ha spiegato il segretario generale della Cgil di Napoli Walter Schiavella – cioè ricostruire, riconnettere il tessuto della rappresentanza sociale di questa città con una presenza anche fisica della Cgil nei quartieri di Napoli e nei Comuni della Città metropolitana. É una scelta parallela e speculare all’operazione di ricomposizione del lavoro che stiamo conducendo con l’azione negoziale che la Cgil, spesso insieme a Cisl e Uil, sta portando avanti”.

L’area metropolitana viene suddivisa in 4 zone, oltre alla città di Napoli, con specifiche problematiche e peculiarità, dove saranno organizzate iniziative di presentazione e di inaugurazione di uffici e sedi. In particolare, la zona sindacale flegrea, quella pomiglianese-nolana, quella vesuviana e quella stabiese saranno interessate da quattro iniziative: si parte il 9 marzo a Giugliano, il 23 marzo a Torre del Greco, il 27 marzo a Castellammare di Stabia e il 31 marzo a Pomigliano d’Arco. Per ciascuna delle zone sarà individuato un dirigente responsabile dell’area.


Nel capoluogo riveste una particolare importanza anche simbolica “la riapertura della sede al porto di Napoli dopo decenni. L’altra importante esperienza – sottolinea Schiavella – è quella che realizziamo alla Sanità, dove, insieme a tante altre associazioni, vogliamo essere parte di un processo di rinascita in quella periferia urbana e nelle tante altre periferie che abbiamo a Napoli”.

“Particolare attenzione sarà rivolta ai servizi della tutela individuale – assicura Giuseppe Metitiero della segreteria della Camera del Lavoro di Napoli – cioè l’opera del Patronato, del Caf, dell’ufficio vertenze. Per noi queste sedi non sono solo un viatico per l’iscrizione, ma un modo per analizzare i bisogni che i diversi territori ci chiedono. Le quattro zone sono microaree di 500mila abitanti ciascuno in cui essere presenti in modo capillare per affrontare specificità legate proprio al territorio. Il fine ultimo è avviare una contrattazione sociale per migliorare la condizione degli iscritti e della cittadinanza”.

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