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Bonus facciate, truffa ad Ascoli Piceno: sequestrati 4 milioni di euro

A febbraio erano già state eseguite quattro misure cautelari di cui due in carcere

Pubblicato:03-04-2023 11:56
Ultimo aggiornamento:03-04-2023 11:57

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ASCOLI – False ristrutturazioni, rifacimenti inesistenti di facciata, documentazioni e fatture per operazioni mai esistite: ha scoperto tutto la Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, che ha anche sequestrato preventivamente beni per oltre 4 milioni di euro. Non solo. A febbraio erano già state eseguite quattro misure cautelari di cui due in carcere, una agli arresti domiciliari e una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione,

LA TRUFFA E GLI ALTRI REATI COMMESSI

L’attività investigativa della Gdf di Ascoli Piceno ha raccolto consistenti elementi di prova riguardo un fraudolento meccanismo illecito, attuato ripetutamente mediante false operazioni di ristrutturazione edilizie e/o rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, allo scopo di maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari, da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all’Agenzia delle entrate. Dal monitoraggio degli edifici che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa, invece, la materiale inesistenza dell’esecuzione degli stessi.

I finanzieri hanno dato attuazione ad un decreto di sequestro preventivo anche per equivalente per oltre 4 milioni di euro e nell’ambito dello stesso fascicolo processuale, nello scorso mese di febbraio, erano state eseguite quattro misure cautelari di cui due in carcere, una agli arresti domiciliari e una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione. Contestate le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebite compensazioni. Sulla base del quadro indiziario raccolto il Gop su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo anche per equivalente del profitto del reato. I finanzieri hanno provveduto a cautelare nei confronti dei quattro indagati, 22 immobili (siti nei comuni di San Benedetto del Tronto, Monteprandone e Monsampolo) di cui alcuni schermati con Trust, due autovetture, un autocarro, due moto, un orologio Rolex Datejust con indici in diamanti, arredamenti di pregio e disponibilità finanziarie.


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