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Addio al padre della deontologia medica: morto Antonio Panti

Il cordoglio di Filippo Anelli, presidente Fnomceo: "Se ne va un grande medico e un grande uomo. Un gigante, un Maestro"

Pubblicato:03-03-2024 13:37
Ultimo aggiornamento:03-03-2024 13:37
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antonio panti foto fnomceo
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ROMA – Cordoglio della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri per la scomparsa, nella notte di sabato a Firenze, di Antonio Panti, componente della Consulta deontologica. Lo fa sapere la Fnomceo in una nota. Panti, che avrebbe compiuto 87 anni a maggio, medico di medicina generale, è stato Presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze dal 1987 al 2017. È stato segretario nazionale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) e socio fondatore della Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), spiega la nota. Ha fatto parte di numerose commissioni nazionali e della Consulta deontologica della Fnomceo dal 1984 a oggi. Giornalista pubblicista, autore di molte pubblicazioni, ha diretto la rivista ‘Toscana Medica’ per un trentennio. È stato vicepresidente del Consiglio Sanitario della Regione Toscana da 1998 al 2016.

Se ne va un grande medico e un grande uomo– commenta il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli- uno dei padri della nostra Deontologia medica. Perdiamo un collega straordinario, un leader, una guida che ha traghettato la medicina italiana dal XX al XXI secolo. Un gigante, un Maestro capace di indicare sempre la via da seguire per migliorare la nostra Professione. Resterà viva in noi la sua lucidità, insieme al suo pensiero laterale, non convenzionale, alla sua ironia a tratti pungente, alla sua vivida intelligenza, al suo rigore morale”.

“Ha amato profondamente la professione medica- continua- sino all’ultimo. Il suo desiderio era quello di contribuire a scrivere il nuovo Codice deontologico, accettando le sfide del futuro e quelle di una società profondamente cambiata rispetto al passato. Per me era più di un maestro, era un punto di riferimento: la sua assenza mi peserà molto, mi mancheranno le sue acute riflessioni e i suoi incoraggiamenti. Seguiremo ora la strada che lui ci ha indicato: modernità e tradizione insieme per non disperdere quel patrimonio di valori che lui, con la sua vita, ha testimoniato. Addio maestro, con grande affetto”. Alla famiglia, conclude la nota, l’abbraccio del Comitato Centrale, della Commissione dei Revisori, della Consulta deontologica e del Board, della Commissione Albo Odontoiatri nazionale, del Consiglio nazionale e di tutti coloro che hanno lavorato con lui in questi decenni.


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