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Allarme maltempo, in Veneto raffiche di vento fino a 130 km/h. Zaia:”Spostatevi solo se necessario”

Altre precauzioni necessarie: stare lontani dai corsi d'acqua, che potrebbero esondare, e non sostare in prossimità di pareti rocciose

Pubblicato:02-11-2023 13:10
Ultimo aggiornamento:02-11-2023 13:22
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VENEZIA – Il meteo regionale avverte che per oggi in Veneto il tempo è simile a quello del 30-31 ottobre con una fase più intensa nel pomeriggio-sera, in concomitanza ad un significativo rinforzo dei venti dai quadranti meridionali fino a diventare forti (40-60 chilometri orari di vento medio con possibili raffiche fino a 80-100 chilometri orari) sulla costa e pianura limitrofa e forti o a tratti molto forti (a tratti anche superiori ai 70 chilometri orari di vento medio con possibili raffiche fino a 110-130 chilometri orari) sulle zone montane, specie in quota e in alcune dorsali prealpine.

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Le precipitazioni massime in 24 ore sono previste sulle zone prealpine e sulle Dolomiti meridionali fino a locali massimi intorno ai 130-150 millimetri. Saranno inoltre probabili rovesci anche forti o locali temporali soprattutto nel pomeriggio/sera di oggi.


Per venerdì 3 novembre fenomeni in attenuazione e diradamento con limite neve in abbassamento. E dunque si sta molto in guardia. “Dalle prime ore di questa mattina i meteorologi e i tecnici regionali sono al lavoro per seguire l’evolversi della situazione e monitorare l’ondata di maltempo che nelle prossime ore interesserà il Veneto con temporali potenzialmente di notevole intensità”, spiega il presidente della Regione, Luca Zaia, confermando che alle 13 di oggi si riunirà l’Unità di crisi regionale nella sede della Protezione civile a Marghera, al cui coordinamento è stato delegato l’assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin. “Abbiamo voluto essere pronti a qualsiasi eventualità, e ringrazio l’assessore Bottacin per l’impegno in queste ore”, aggiunge Zaia.

Le abbondanti piogge dei giorni scorsi hanno imbevuto i terreni, rendendoli meno drenanti e le previsioni di precipitazioni aggiuntive potrebbero avere un effetto negativo sulla stabilità dei pendii; il livello dei corsi d’acqua inoltre è già elevato, anche se al momento sotto controllo: l’innalzamento dei livelli idrometrici principali e secondari, potrebbe tuttavia causare allagamenti localizzati, scorrimento superficiale delle acque, disagi alla mobilità, cadute di massi.

“In questa situazione- dice Zaia- è importante che le strutture competenti siano pronte ad affrontare qualsiasi evenienza con tempestività. Se necessario potranno fornire le corrette informazioni e indicazioni agli organi competenti per l’assunzione di provvedimenti da assumersi con carattere di urgenza. Come sempre il consiglio che ci sentiamo di raccomandare, in via prudenziale, soprattutto nelle aree e nei periodi di tempo interessati dalla fase più intensa, è di non effettuare spostamenti che non siano strettamente necessari, di mantenere una distanza opportuna dai corsi d’acqua, di non sostare vicino a fiumi, torrenti, pareti rocciose, zone a rischio di frane ed evitare di permanere in ambienti interrati o scantinati”.

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