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‘Effetto Grasso’ sul Pd? Bassolino dice addio, i dem perdono pezzi

L'ex sindaco di Napoli guarda a Grasso: "Il mio è un addio doloroso". Esce anche il consigliere regionale della Calabria Arturo Bova

Pubblicato:02-11-2017 12:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:51

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ROMA – “Non ho rinnovato la tessera del Pd e dunque per la prima volta nella vita mi ritrovo senza un partito. Ma sono una persona di sinistra e spero che si possa costruire una casa comune della sinistra e un nuovo e largo centrosinistra”. Lo scrive su facebook Antonio Bassolino.

In un’intervista al Corriere della Sera Bassolino spiega: “Il mio è un addio. Doloroso, aggiungo“. Da tempo, prosegue, “i rapporti politici interni erano critici. E anche quelli umani, per me molto importanti, facevano acqua da molte parti. A Napoli, in occasione delle primarie contestate, sono stato pugnalato alle spalle. Allora mi sono chiesto: ma che senso ha?”.


Quanto ai dieci anni del Pd, l’ex sindaco di Napoli osserva: “Giusta la celebrazione. Anche questa poteva e doveva essere una occasione per riflettere sullo stato del Paese. E giusto invitare Veltroni. Ma come è stato possibile escludere Prodi?“.

Da dove ripartire, allora? “Ho guardato con interesse a Pisapia. Sono stato in piazza Santi Apostoli sotto il balcone dell’Ulivo portando un ramoscello bene augurante regalatomi dal mio amico geografo Ugo Leone. Ho partecipato alla Festa nazionale di Mdp dicendo che lì c’era un pezzo del mio mondo. E penso che quella di Pietro Grasso sia stata una svolta significativa nel segno di una riaggregazione del centrosinistra“.

BOVA: LASCIO IL PARTITO NON MI RAPPRESENTA PIÙ

L’esodo dai dem prosegue anche in Calabria, con l’abbandono del consigliere regionale calabrese, Arturo Bova (presidente della Commissione regionale antindrangheta).

“La politica- dichiara Bova- è prima di tutto passione, formazione, idee, confronto e sintesi. Elementi essenziali per costruire una comunità, in particolar modo se si parla di vivere all’interno di un partito politico. Il Pd ad oggi ha smarrito tutti questi elementi, perdendo di vista quei principi fondativi che solo dieci anni fa avevano spinto le forze di centro-sinistra a trovare una sintesi, rinunciando a pezzi di sovranità politica per arginare e sconfiggere la deriva populista e demagoga di destra”.

Bova, che alle ultime regionali è stato eletto nella lista ‘Democratici progressisti’, aderirà al movimento politico Art.1-Mdp, in fase di organizzazione in vista delle prossime elezioni politiche.

“Perdiamo regioni, città, pezzi interi di territorio – ha affermato ancora Bova – senza che nessuna analisi critica e alcuna strategia venga messa in atto. E non è certo con i soliti slogan o viaggi in treno che si può ricucire lo strappo con un elettorato che vive sulla propria pelle il dramma di una crisi economica senza fine e che ha ormai ridotto allo stremo anche quel ceto che fino a dieci anni fa poteva dirsi medio borghese”.

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