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Calore senza fossili, nuovo impianto solare a concentrazione Enea a Casaccia

425 specchi, fino a 320 gradi per 220 kw di potenza

Pubblicato:02-05-2022 13:05
Ultimo aggiornamento:02-05-2022 13:05
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ROMA – Si amplia il “parco” solare dell’Enea. In occasione della Giornata Mondiale del Sole, che si celebra ogni anno il 3 maggio, Enea presenta un nuovo impianto solare a concentrazione realizzato presso il Centro Enea della Casaccia dedicato allo studio, sperimentazione e validazione di materiali, tecnologie e soluzioni innovative per fornire calore alle industrie dalla fonte solare. Una tecnologia modulare e versatile, capace di garantire una fornitura di calore stabile ai processi industriali, senza l’uso di fonti fossili.

L’impianto quindi va a integrare il vasto campo solare del più grande Centro di Ricerche dell’Agenzia, spiega una nota, e ad arricchire l’offerta di infrastrutture, strumentazioni e tecnologie per la ricerca e lo sviluppo applicativo degli impianti solari a concentrazione, utili per enti di ricerca e industrie del settore e a supporto del trasferimento tecnologico.

L’impianto, che consente di testare materiali e componenti innovativi in condizioni reali di funzionamento, è composto da un collettore solare lineare della lunghezza di 36 metri, costituito da 425 specchi (62,5×125 centimetri), per un totale di circa 330 metri quadri di superficie riflettente. Con una temperatura operativa massima di 320 gradi e una potenza termica di circa 200 kiloWatt, l’impianto si presta oggi allo studio di applicazioni industriali di piccola/media taglia a medio/alta temperatura (>200 gradi), che consumano circa il 50% dell’energia termica richiesta dall’industria, ma, per le quali, ad oggi non esistono soluzioni tecnologiche “green” consolidate.



Tra i potenziali settori di applicazione vi sono quelli tipici del Made in Italy: cottura, pastorizzazione e sterilizzazione nell’agroalimentare e bevande; sbiancamento e essiccazione nel tessile; candeggio e preparazione della polpa nella carta; distillazione ed evaporazione in chimica e farmaceutica; trattamento per vernici nel settore automobilistico ma anche alcune fasi fondamentali di processi industriali legati alla produzione di acciaio, cemento, vetro, plastica e pellame.

“In Italia l’industria assorbe oltre il 40% della domanda nazionale di energia termica e ha un peso significativo, sia sui consumi globali che sulle emissioni di anidride carbonica che gli impegni internazionali e il Green New Deal ci impongono di ridurre, in linea con il target della neutralità climatica entro il 2050- evidenzia Walter Gaggioli, responsabile della Divisione Solare Termico, Termodinamico e Smart Network dell’Enea- In questo contesto, la tecnologia del solare a concentrazione rappresenta un’importante opportunità per produrre calore, ridurre l’utilizzo di combustibili fossili e favorire la transizione ecologica grazie a una progressiva decarbonizzazione dei processi produttivi”.

Secondo studi internazionali, ricorda Enea, circa il 90% dell’energia termica consumata dall’industria a livello mondiale è prodotta da fonti fossili (45% carbone, 30% gas naturale e 15% petrolio) e non più del 10% da fonti rinnovabili. Circa la metà di questi consumi è attribuibile ai settori cosiddetti ‘hard-to-abate’, ossia difficilmente elettrificabili, per i quali il solare a concentrazione può fornire soluzioni efficaci per la decarbonizzazione. Grazie all’impiego di sistemi di accumulo di energia termica, la tecnologia può garantire inoltre una produzione affidabile e flessibile di calore, adattabile a molteplici processi industriali, a specifiche strategie di gestione ed esercizio, a diverse temperature, carichi termici e taglie di impianto.

L’infrastruttura è stata realizzata dall’ENEA nell’ambito del Piano Triennale di Realizzazione 2019-2021 per la Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale (Accordo di Programma sottoscritto da Enea-Ministero della Transizione Ecologica) ed è predisposta per future modifiche che permetteranno, attraverso l’utilizzo di innovativi componenti e fluidi termovettori, di ampliare il range di temperature operative e i possibili campi di applicazione.

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