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Cahill: “Sinner ha l’etica del lavoro dei grandi campioni”

Il super-coach dell'altoatesino: "E' proprio come lo vedete voi, un bravo ragazzo che ogni tanto urla quando gioca alla Playstation"

Pubblicato:02-04-2024 17:30
Ultimo aggiornamento:04-04-2024 17:01
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jannik sinner
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ROMA – Darren Cahill dice che Sinner è proprio come lo raccontiamo: un bravo ragazzo. Il super-coach del super-campione del tennis italiano si gode i frutti del suo lavoro, che è la parola chiave diffusa di tutto il team: lavoro. “Allenarsi vuol dire imparare, per migliorare sempre di più – dice intervistato da Sky Sport – Questo è un aspetto su cui io, Simone, Marcel, Umberto, Giacomo e Andrea lavoriamo tutti insieme. Parliamo spesso di elementi legati allo stile di gioco di Jannik sui quali lui può migliorare come tennista e lui contribuisce alla discussione, perché alla fine è lui che scende in campo e che applica quello su cui si lavora in allenamento. Per questo motivo è necessario che lui creda in quello su cui lavora. Come squadra ci concentriamo sull’aiutarlo a migliorare come tennista e allenarsi serve esattamente a questo. Jannik è stato fantastico nel modo in cui ha gestito questa transizione: ama giocare a Miami. Qualche giorno fa ho letto una statistica secondo la quale lui è il più giovane tennista di sempre ad aver raggiunto tre finali in questo torneo e penso che sia bello vantare un simile record. Ovviamente se ti piace giocare un determinato torneo, sei sempre contento di tornarci. Abbiamo lavorato soprattutto sul suo approccio in campo, sul timing con la palla e sulla freschezza fisica. Pensando a quanto già ha ottenuto nel 2024, è importante per noi che abbia sempre energia durante le partite e lui sta portando avanti un lavoro meraviglioso”.

NESSUNA OSSESSIONE PER IL RANKING

“So che i tifosi e giornalisti si concentrano sul ranking, ma noi non ne abbiamo mai parlato. Per me la classifica riflette il lavoro che si svolge quotidianamente. Jannik è giovane, ha 22 anni: ho fiducia che riuscirà a raggiungere tutti i suoi obiettivi e a realizzare tutti i suoi sogni. A dire il vero questo è già avvenuto agli Australian Open, ma penso che lui possa ancora migliorare molto, giorno dopo giorno e questo gli permetterà di vivere momenti ancora più belli. L’unico numero di cui abbiamo mai parlato è quello legato alla qualificazione per le ATP Finals, che vuol dire rimanere con continuità nella top 8 della classifica mondiale. Finire l’anno tra i primi otto giocatori al mondo e giocare nel Master di fine anno è un obiettivo di qualsiasi tennista ed è un traguardo speciale per tutti. Questo è l’unico numero sul quale ci siamo mai concentrati, l’unico che ci spinge a dare il massimo”.


L’ascesa verso la vetta del mondo passa per la terra rossa. “Penso che il suo tennis possa essere fantastico sulla terra rossa. Ha tutte le caratteristiche adatte: si muove benissimo sulla superficie, riesce a generare grande potenza da fondocampo, è migliorato molto al servizio e soprattutto sa chiudere i punti a rete. In questo lui è un po’ come Rafa, che ovviamente preferiva giocare da fondocampo, ma che, sulla terra rossa, sapeva anche andare bene a rete ed era velocissimo nel farlo. Chi ci riesce con continuità, finisce per spaventare gli avversari e mandarli in panico. Penso che Jannik abbia un gioco che si adatta bene alla terra rossa. I suoi risultati negli ultimi due anni sono arrivati di più sul cemento veloce e sull’erba, ma penso che raccoglierà altrettanto anche sulla terra rossa in futuro”

L’ETICA DEL LAVORO

“Tutti i grandi campioni si somigliano molto tra di loro: sono resilienti, sono in grado di imparare dalle sconfitte più dolorose trovando dentro di sé la volontà di rialzarsi e rimettersi a lavorare per migliorarsi, credono molto in se stessi, la loro etica del lavoro è speciale e viene prima di tutto e non smettono di impegnarsi anche nelle giornate peggiori, hanno il giusto atteggiamento in campo. Ne abbiamo parlato molte volte anche con Jannik: bisogna sapersi circondare di belle persone. Non mi riferisco soltanto alla nostra squadra, ma anche agli amici, ai genitori, alle persone che gli stanno vicino. Le belle persone aiutano a tenere i piedi per terra e a rimanere umili”.

“vi posso assicurare che il Sinner che vedete voi giornalisti è lo stesso ragazzo anche in privato: non finge di essere una persona diversa da chi è realmente. Lui è davvero un bravo ragazzo. In campo, se avviene qualcosa di divertente, sorride anche quando è in difficoltà. Lui ama il proprio lavoro. Il ragazzo che vedete voi coincide con la persona che è realmente. Però ti assicuro che ogni tanto dimostra la sua età. A Indian Wells ha passato giorni e giorni seduto sul divano a urlare mentre giocava alla Playstation. Non ricordo a che videogame stesse giocando, ma ci ha giocato per ore. Per me lui è un normalissimo ragazzo di 22 anni che a volte sbaglia, ma che sorride mentre commette i propri errori e si diverte con quello che gli ha donato la vita”.

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