NEWS:

Lavoro, Landini avverte: “Pericolose le leggi delega su tasse e salari, c’è ingiustizia fiscale”

Le parole del segretario generale della Cgil all'incontro 'Roma si prepara al lavoro per la Capitale'

Pubblicato:02-02-2024 13:08
Ultimo aggiornamento:04-02-2024 17:53

landini leggi delega
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Il Governo ha deciso di usare la legge delega per il fisco e per la contrattazione e le retribuzioni. Per noi sono scelte pericolose e non accettabili. Noi chiediamo di alzare i salari perché abbiamo salari bassi e 13 milioni di lavoratori alle prese con il rinnovo nel 2024, dagli edili, ai tessili e ai metalmeccanici. C’è un problema di aumento dei salari ma anche di riforma fiscale in Italia. In un Paese con oltre 100 miliardi di evasione, con tanto lavoro nero e dove le pensioni e il lavoro dipendente sono tassati più delle rendite c’è chiaramente un tema di ingiustizia fiscale”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso dell’incontro “Roma si prepara al lavoro per la Capitale” organizzato da Cgil e Cgil Fillea.

LEGGE ANCHE: Landini avverte il governo: “Ritirare le deleghe per le gabbie salariali e altre porcherie”

LANDINI: SERVE LEGGE SU RAPPRESENTANZA PER DARE VALORE A CONTRATTI

“Quando vedo l’arrivo di una legge delega sulle retribuzioni senza aver discusso con le parti sociali- ha spiegato Landini- e quando vedo anche che qualcuno chiede di tornare a quando si avevano salari diversi in base alle regioni penso che non è quello di cui abbiamo bisogno. Serve invece una legge sulla rappresentanza per dare valore ai contratti nazionali“.


LEGGI ANCHE: Stellantis, Landini querela Calenda: “Dal 2010 chiedevo intervento dello Stato”. Il leader di Azione: “Lo affronterò in tribunale”

LANDINI: PROTOCOLLI ROMA MODELLO DA ESTENDERE AD ALTRE CITTÀ

Per il segretario generale della Cgil “l’accordo raggiunto (a Roma con i protocolli sulla sicurezza sul lavoro, ndr) è stato sottoscritto da tutte le parti, che hanno assunto il lavoro e la qualità del lavoro come elemento centrale senza il quale non c’è crescita e sviluppo. Non è quello che sta succedendo con il Governo e con altre strutture centrali. E per noi questo è un problema serio. Questo Paese o è capace di fare squadra e sistema o ci saranno altri che lo faranno mettendo questo Paese nelle condizioni di rincorrere e di non essere all’altezza dei processi in corso nel mondo. Noi, quindi, vorremmo estendere questo accordo di Roma anche ad altre città. Ci sono punti importanti come l’applicazione dei contratti, il lavoro di qualità o l’uso del Durc come elemento di selezione contro il lavoro nero. È un modello che richiede anche ad altri soggetti la stessa responsabilità”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it