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VIDEO | Malori sospetti al 118, Ausl Bologna: “Esclusa la fonte di inquinamento interno”

Gli accertamenti fatti su acqua, bevande e impianti di areazione hanno escluso che dietro i ripetuti casi di malessere accusati tra gli operatori del 118 ci possa essere una "fonte interna di tipo ambientale"

Pubblicato:01-11-2023 18:33
Ultimo aggiornamento:15-01-2024 13:39
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BOLOGNA – Nessuna possibile causa ‘interna’ e ambientale per gli strani casi di malori (sette in quattro mesi, l’ultimo pochi giorni fa) che si sono verificati tra gli operatori del 118 di Bologna negli ultimi mesi. Lo spiega Paolo Bordon, direttore generale Ausl Bologna, che oggi parlando alla stampa a margine dell’inaugurazione del nuovo Cau di Budrio (Centro assistenza urgenza) spiega che sono state fatte “indagini ambientali” sulle possibili fonti di inquinamento e hanno dato tutte “esito negativo”. Sono stati fatti controlli su bevande, acqua, impianti di areazione e niente da fare, non è emerso nulla. “Noi abbiamo fatto delle indagini ambientali all’interno della struttura, hanno dato esiti negativi risptto a fonti di inquinamento. Per questo- spiega- abbiamo investito del problema la Procura, per eventualmente accertare un altro tipo di problema“. Potrebbero quindi esserci azioni di avvelenamento intenzionale dietro gli strani malesseri accusati da diversi operatori del 118 a partire da quest’estate. Le settep ersone che si sono sentite male hanno accusato vomito, mal di testa e malessere. I casi sono iniziati durante l’estate e sono proseguiti tuttora, l’ultimo si è verificato pochi giorni fa.

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La Procura – è notizia di ieri – ha aperto un fascicolo conoscitivo sull’accaduto (per il momento senza ipotesi di reato nè indagati) sulla base dell’esposto presentato dallAusl il 25 ottobre. Cosa potrebbe essere? “Non facciamo ipotesi rispetto a quello che è successo- dice ancora Bordon-. Non è un momento facile, sette episodi nell’arco di poco tempo hanno creato inquietudine in quegli operatori che svolgono una funzione strategica”. Si tratta degli stessi operatori che guidano anche gli elicotteri, ma “fortunatamente”, dice Bordon, non si sono verificati episodi di malessere mentre qualcuno era impegnato in volo. Il numero uno dell’Ausl non vuole sbilanciarsi: “Non posso e non so dire altro, ci sono indagini in corso. Non è compito nostro scoprire perchè come e se c’è stato una mano terza“, dice.


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La visita di Bordon alla nuova struttura di Budrio inaugurata oggi

SI è parlato di benzodiazepine, e qualcuno dei malesseri è sfociato in un ricovero “con esiti neurologici”. Incalzato dai giornalisti sul fatto che ci possano essere, in ospedale, farmaci a cui qualcuno potrebbe avere avuto accesso, Bordon risponde così: “Certamente tutte queste sostanze sono reperibili all’interno dell’ospedale. Sono però sempre gestiti con la giusta attenzione che deve esserci per questo tipo di farmaci. Se c’è qualcuno che ne fa un uso non corretto, sarà oggetto di indagini”.

Intanto, quindi, in attesa degli sviluppi giudiziari, Bordon spiega che tutti gli accertamenti fatti dall’Ausl hanno dato esito negativo: “La nostra preoccupazione era che ci fosse una fonte inquinamento all’interno della struttura. Gli esami fatti da noi lo hanno escluso. Non ci risultano fattori interni di tipo ambientale”. Sono state messe in atto ,misure per prevenire il ripetersi di eventuali azioni sospette? Per il momento, spiega ancora Bordon, è stato attivato “un supporto di tipo psicologico” per gli operatori: “sono stati messi a disposizione psicologi che aiutino gli operatori dal punto di vista relazionale e dello stress subito”.

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