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Scherzo telefonico a Giorgia Meloni: “C’è stanchezza sull’Ucraina”. Ma parla con due comici russi e non lo sa

A ingannare la premier sono stati i comici russi Vovan & Lexus, che già in passato hanno preso di mira altri politici facendo scherzi telefonici. Palazzo Chigi esprime "rammarico" per il raggiro

Pubblicato:01-11-2023 14:52
Ultimo aggiornamento:03-11-2023 11:22
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meloni pmi
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ROMA – Giorgia Meloni vittima di uno scherzo telefonico. Il fatto, di cui si apprende soltanto oggi, è avvenuto il 18 settembre, quando alla premier viene passato quello che doveva essere il Presidente della Commissione dell’Unione Africana. Ma non lo era. Al suo posto, dall’altro lato della cornetta, c’erano due comici russi, Vovan & Lexus, considerati vicini ai servizi d’intelligence del Cremlino e non nuovi agli scherzi telefonici. Una volta, forse la più clamorosa, chiamarono Elton John e gli fecero credere che stesse parlando con Putin.

La conversazione dura nel complesso più di 13 minuti e la premier, di fronte alle perplessità del suo interlocutore sul fatto che sia diventato più difficile ottenere fondi per i paesi africani perchè tutto è indirizzato alla situazione in Ucraina, commenta parlando di “stanchezza” su vari fronti per il perdurare del conflitto tra la Russia e l’Ucraina.

“RAMMARICO” A PALAZZO CHIGI

La nota che arriva oggi da Palazzo Chigi recita così: “L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri “si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni”.


L’episodio, fa sapere ancora la nota di Palazzo Chigi, “è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre”. La premier, convinta di parlare con un leader africano, ha spiegato che per la situazione in Ucraina ci fosse stanchezza un po’ su tutti i fronti. Ion inglese, Meloni ha detto: “I see that there is a lot of fatigue, I have to say the truth, from all the types”. E ha aggiunto che presto sarà necessario trovare “una via di uscita“.

LA FRASE SULL’UCRAINA

Meloni ha parlato di “molta stanchezza” da parte in relazione al sostegno a Kiev. “Siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema è trovarne una che possa essere accettabile senza distruggere il diritto internazionale”. Giorgia Meloni ha detto anche: “Tutti comprendono che (il conflitto) potrebbe durare molti anni se non si proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è quale sia la soluzione accettabile senza aprire altri conflitti“, ha aggiunto la premier.

CHI SONO VOVAN & LEXUS

Il duo comico Vovan & Lexus (i veri nomi sono Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stolyarov) già in passato hanno preso di mira altri importanti politici, a cui hanno teso uno scherzo telefonico fingendo di essere qualcun altro. Caddero nella loro rete il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ma anche il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, e l’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger.

I due comici, nelle scorse ore, sono usciti allo scoperto e hanno diffuso la conversazione con Giorgia Meloni puntando il dito sulla parola “stanchezza” pronunciata a proposito della guerra in Ucraina, ma anche delle parole critiche nei confronti di Macron per l’emergenza migranti.

SCHLEIN: SCONCERTANTE, A RISCHIO PROFILO POLITICO PAESE

Ciò che è successo è piuttosto sconcertante, per il governo e per l’Italia. Non ha funzionato l’attività di filtro e verifica preliminare alla telefonata ponendo in serio imbarazzo il nostro Paese. Non basta la nota di spiegazione di Palazzo Chigi, è necessario che il governo rassicuri Parlamento e Paese affinché situazioni di questo tipo, che rischiano di mettere a pregiudizio la nostra immagine e il nostro profilo politico sul piano internazionale, non si verifichino più”. Lo afferma in una nota la segretaria del PD, Elly Schlein.

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