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Cina, Greenpeace denuncia: “200 morti nel chimico nel 2016”

Esorta il governo cinese a riformare il settore

Pubblicato:01-10-2016 13:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:07

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PECHINO – Sono quasi 200 le persone che, tra gennaio e agosto, hanno perso la vita nel settore chimico; 400 i feriti, 232 il numero totale degli incidenti. L’allarme arriva da Greenpeace, che esorta il governo cinese a riformare il settore. Pechino “deve adottare misure urgenti per una gestione razionale dei prodotti chimici in maniera, deve fornire una rete di sicurezza per i lavoratori e i cittadini, e proteggere le aree ecologicamente rilevanti di tutto il paese”, ha dichiarato Cheng Qian, un attivista dell’ong. Secondo dati pubblici, nel periodo 2010- 2011, la maggior parte dei 33.625 impianti chimici era concentrato nelle provincie costiere densamente abitate. Lo scorso anno 165 persone sono morte nell’esplosione causata da sostanze chimiche stoccate illegalmente in un’area industriale della città portuale di Tianjin.

( www.china-files.com)


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